Istituto generale dei poveri


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L’Istituto generale dei poveri di Trieste nacque da un’idea di Domenico Rossetti nel 1818, venne accolto con questa denominazione nei locali di una ex caserma Steiner, sita nell’attuale viale Miramare. Con 400 posti e sale di lavoro poteva aiutare i bisognosi della città, ed arginare i fenomeni di mendicità molesta. Nel 1852 per far posto alla costruzione della stazione della Ferrovia meridionale, si trasferisce in una sede provvisoria in contrada di Chiadino (nell’attuale via Settefontane). Nel 29 giugno 1862 cambiò sede e denominazione, con l’inaugurazione del grande edificio della Casa dei poveri di Contrada Chiadino bassa, da allora via dell’Istituto e ora via Giovanni Pascoli. L’idea era quella di razionalizzare l’assistenza ai poveri, bambini e anziani, con il sostegno anche medico ai ricoverati e l’incremento della beneficenza esterna. Disponeva di 800 posti letto, refettori, aule scolastiche, sale di lavoro.
Nel 1925 Istituto viene intitolato a Re Vittorio Emanuele III, nel 25° anno di regno.
Dal 1940-41 Requisizione della Pia Casa ad uso Ospedale militare dal luglio del 1940 all’ottobre del 1941 e conseguente sfollamento dei ricoverati.
dal 1966 ci sarà il trasferimento dei minori nel Collegio San Giusto e la Pia Casa sarà riservata esclusivamente al ricovero degli anziani. (Margherita Tauceri)

L’edificio nei commenti
Collezione Sergio Sergas

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