Trieste: Riva Tre Novembre. Palazzo Carciotti.

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Trieste: Riva Tre Novembre. Palazzo Carciotti.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Riva Tre Novembre. Palazzo Carciotti.
Costruito tra il 1799 e il 1805 per volere del commerciante greco Demetrio Carciotti che si era stabilito a Trieste nel 1775, su progetto dell’architetto Matteo Pertsch (Buchhorn 1769 – Trieste 1834) . La cupola è rivestita in rame ed è ornata in cima con l’aquila napoleonica. La facciata rivolta al mare, con sei colonne ioniche, ha sopra una balaustra con sei statue dello scultore Antonio Bosa (Pove del Grappa 1780 – Venezia 1845), allievo del Canova, che rappresentano da sinistra: Portenus (il guardiano del porto romano), Thyke (protettrice dei negozianti e naviganti), Atena (protettrice della tessitura, ricorda che il proprietario era commerciante in stoffe), la Fama (dispensatrice di notizie buone e cattive), Apollo (dio dell’armonia e dell’ordine), Abundantia (con allusione al lusso del commerciante che, con rischi e lavoro, porta vantaggio anche alla città).
Il permesso di costruzione venne dato dalla Direzione delle Fabbriche nel 1798, con la raccomandazione di attenersi alle norme di sicurezza antincendio allora in vigore. Per la costruzione del palazzo, Carciotti chiamò a Trieste l’architetto Matteo Pertsch, nato a Buchhorn sul lago di Costanza nel 1769 e dal 1790 presente a Milano, all’Accademia di Brera, dove operava, tra gli altri, Piermarini: la formazione del Pertsch avvenne in un ambiente pienamente neoclassico. Il palazzo, che subì molti cambiamenti durante la costruzione, alla quale sovrintendeva Giovanni Righetti, ha dimensioni imponenti: infatti è lungo 100 metri e largo 40. E’ in una posizione preminente, all’inizio del Canal Grande e ben visibile dal mare. Segue una tipologia architettonica che sarà molto ripetuta da scolari, quali appunto il Righetti ed Antonio Buttazzoni, e da imitatori. Il palazzo comprendeva l’abitazione del proprietario al piano nobile verso il mare, sedici abitazioni nei piani superiori ed al piano terra stalle, rimesse e diciotto magazzini.
La facciata posteriore del palazzo è coronata da quattro statue e da due anfore di pietra ai lati. Sulla trabeazione compare la scritta in lettere bronzee: DEMETRIO CARCIOTTI MDCCC, anno della fine dei lavori di quella facciata. La facciata posteriore è decorata con sei colonne ioniche chiuse da una balaustra coronata da quattro statue e da due anfore di pietra ai lati, opera dello scultore Bartolomeo Augustini.
All’interno, in cima allo scalone ci sono tre figure femminili rappresentanti la Pittura, la Scultura e l’Architettura. La sala rotonda della cupola è ornata da sedici colonne e bassorilievi raffiguranti scene tratte da Omero realizzati da Antonio Bosa e completati dalle pitture di Giuseppe Bernardino Bison (1762-1844), mentre il centro della sala è decorato dalla Gloria sul carro dell’Aurora forse opera di un certo Scala. Del Bosa sono pure le statue di Ercole e Minerva posti nell’ingresso. principale.
Originariamente, il palazzo comprendeva al piano nobile l’abitazione del proprietario, sedici appartamenti nei piani superiori e al piano terreno stalle, rimesse e diciotto magazzini.
Palazzo Carciotti fu la prima sede delle Assicurazioni Generali e fino a pochi anni fa è stata la sede della Capitaneria di Porto trasferitasi poi nell’edificio alla fine del Canale Grande, l’ex Idroscalo e sede anche della Guardia Costiera. (da: biblioteche/comune e web)
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