Trieste: Piazza Libertà. Elisabetta d’Austria (Sissi).

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Il monumento è stato iaugurato il 15 dicembre 1912 e realizzato in bronzo e marmo di Carrara con le sottoscrizioni dalla cittadinanza addolorata per la morte dell’imperatrice. La sua creazione in stile Liberty fu affidata allo scultore Franz Seifert (1866-1951) che aggiunse lateralmente alla figura dell’Imperatrice una allegoria delle Arti e della Natura e l’Omaggio del popolo alla Sovrana. Alla caduta dell’Impero Asburgico, il monumento fu smembrato nel 1921 e ricoverato in un magazzino di Miramare per poi essere ricollocoto in piazza Libertà nel 1997 dopo che la piazza è stata risistemata.
Da L’osservatore triestino del 16 dicembre 1912: … Figura in bronzo, i due altorilievi in marmo di Carrara, il basamento in pietra di Repentabor. L’altorilievo di sinistra raffigura l’omaggio del popolo: fanciulle avvolte in vesti ideali s’appressano alla Sovrana in atto di offrirle gran copia di fiori. Dietro a loro una giovane donna accompagnata dal consorte tiene in braccio un lattante il quale stende le manine verso l’Imperatrice, mentre un altro bambino dietro alla mamma guarda l’Augusta, e ne spunta un terzo. Si chiude con una coppia di popolani dell’lstria che con passo affaticato s’avvia verso il trono … A destra l’artista ha simboleggiato genialmente il culto dell’Imperatrice per le arti e le bellezze della natura. La Poesia scioglie il velo per discoprire il viso della Sovrana, lo Pittura tiene in alto il lauro, mentre un’altra se ne sta pensosa presso un’opera appena iniziata: una testa di Achille, dietro alla quale appare lo figura di Pallade Atena, figurazione riprodotta da un’opera che trovasi nella Gipsoteca di Monaco. Poi una figurino muliebre con le alucce di farfalla, la testolina ricadente all’indietro e gli occhi chiusi, rappresenta Psiche. Una figura marina offre alla Sovrana i doni del mare, mentre una ninfa sta in atto di ammirazione. Sullo sfondo si stende il mare, sì intensamente amato da Elisabetta, e laggiù su uno scoglio torreggia lo rovina di un tempio ellenico, allusione alle classiche architetture dell’Achilleion di Corfù. Il monumento è largo 11 metri e profondo 5,1 lo statua e alta 2,180 circa. Prima si trovano quattro gradini, poi lo zoccolo con lo semplice scritta “Elisabetta” in lettere di bronzo in rilievo. Altri quattro gradini salgono al trono. La statua ed il trono adorno di rose e di lauro sono di bronzo e sono usciti dalla fonderia Frommel di Vienna. Il corpo architettonico è in pietra di Repentabor presso Trieste lavorata nelle officine Purich della nostra città. (da: biblioteche.comune.trieste)

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Il monumento è stato iaugurato il 15 dicembre 1912 e realizzato in bronzo e marmo di Carrara con le sottoscrizioni dalla cittadinanza addolorata per la morte dell’imperatrice. La sua creazione in stile Liberty fu affidata allo scultore Franz Seifert (1866-1951) che aggiunse lateralmente alla figura dell’Imperatrice una allegoria delle Arti e della Natura e l’Omaggio del popolo alla Sovrana. Alla caduta dell’Impero Asburgico, il monumento fu smembrato nel 1921 e ricoverato in un magazzino di Miramare per poi essere ricollocoto in piazza Libertà nel 1997 dopo che la piazza è stata risistemata.
Da L’osservatore triestino del 16 dicembre 1912: … Figura in bronzo, i due altorilievi in marmo di Carrara, il basamento in pietra di Repentabor. L’altorilievo di sinistra raffigura l’omaggio del popolo: fanciulle avvolte in vesti ideali s’appressano alla Sovrana in atto di offrirle gran copia di fiori. Dietro a loro una giovane donna accompagnata dal consorte tiene in braccio un lattante il quale stende le manine verso l’Imperatrice, mentre un altro bambino dietro alla mamma guarda l’Augusta, e ne spunta un terzo. Si chiude con una coppia di popolani dell’lstria che con passo affaticato s’avvia verso il trono … A destra l’artista ha simboleggiato genialmente il culto dell’Imperatrice per le arti e le bellezze della natura. La Poesia scioglie il velo per discoprire il viso della Sovrana, lo Pittura tiene in alto il lauro, mentre un’altra se ne sta pensosa presso un’opera appena iniziata: una testa di Achille, dietro alla quale appare lo figura di Pallade Atena, figurazione riprodotta da un’opera che trovasi nella Gipsoteca di Monaco. Poi una figurino muliebre con le alucce di farfalla, la testolina ricadente all’indietro e gli occhi chiusi, rappresenta Psiche. Una figura marina offre alla Sovrana i doni del mare, mentre una ninfa sta in atto di ammirazione. Sullo sfondo si stende il mare, sì intensamente amato da Elisabetta, e laggiù su uno scoglio torreggia lo rovina di un tempio ellenico, allusione alle classiche architetture dell’Achilleion di Corfù. Il monumento è largo 11 metri e profondo 5,1 lo statua e alta 2,180 circa. Prima si trovano quattro gradini, poi lo zoccolo con lo semplice scritta “Elisabetta” in lettere di bronzo in rilievo. Altri quattro gradini salgono al trono. La statua ed il trono adorno di rose e di lauro sono di bronzo e sono usciti dalla fonderia Frommel di Vienna. Il corpo architettonico è in pietra di Repentabor presso Trieste lavorata nelle officine Purich della nostra città. (da: biblioteche.comune.trieste)

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Il monumento è stato iaugurato il 15 dicembre 1912 e realizzato in bronzo e marmo di Carrara con le sottoscrizioni dalla cittadinanza addolorata per la morte dell’imperatrice. La sua creazione in stile Liberty fu affidata allo scultore Franz Seifert (1866-1951) che aggiunse lateralmente alla figura dell’Imperatrice una allegoria delle Arti e della Natura e l’Omaggio del popolo alla Sovrana. Alla caduta dell’Impero Asburgico, il monumento fu smembrato nel 1921 e ricoverato in un magazzino di Miramare per poi essere ricollocoto in piazza Libertà nel 1997 dopo che la piazza è stata risistemata.
Da L’osservatore triestino del 16 dicembre 1912: … Figura in bronzo, i due altorilievi in marmo di Carrara, il basamento in pietra di Repentabor. L’altorilievo di sinistra raffigura l’omaggio del popolo: fanciulle avvolte in vesti ideali s’appressano alla Sovrana in atto di offrirle gran copia di fiori. Dietro a loro una giovane donna accompagnata dal consorte tiene in braccio un lattante il quale stende le manine verso l’Imperatrice, mentre un altro bambino dietro alla mamma guarda l’Augusta, e ne spunta un terzo. Si chiude con una coppia di popolani dell’lstria che con passo affaticato s’avvia verso il trono … A destra l’artista ha simboleggiato genialmente il culto dell’Imperatrice per le arti e le bellezze della natura. La Poesia scioglie il velo per discoprire il viso della Sovrana, lo Pittura tiene in alto il lauro, mentre un’altra se ne sta pensosa presso un’opera appena iniziata: una testa di Achille, dietro alla quale appare lo figura di Pallade Atena, figurazione riprodotta da un’opera che trovasi nella Gipsoteca di Monaco. Poi una figurino muliebre con le alucce di farfalla, la testolina ricadente all’indietro e gli occhi chiusi, rappresenta Psiche. Una figura marina offre alla Sovrana i doni del mare, mentre una ninfa sta in atto di ammirazione. Sullo sfondo si stende il mare, sì intensamente amato da Elisabetta, e laggiù su uno scoglio torreggia lo rovina di un tempio ellenico, allusione alle classiche architetture dell’Achilleion di Corfù. Il monumento è largo 11 metri e profondo 5,1 lo statua e alta 2,180 circa. Prima si trovano quattro gradini, poi lo zoccolo con lo semplice scritta “Elisabetta” in lettere di bronzo in rilievo. Altri quattro gradini salgono al trono. La statua ed il trono adorno di rose e di lauro sono di bronzo e sono usciti dalla fonderia Frommel di Vienna. Il corpo architettonico è in pietra di Repentabor presso Trieste lavorata nelle officine Purich della nostra città. (da: biblioteche.comune.trieste)

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Il monumento è stato iaugurato il 15 dicembre 1912 e realizzato in bronzo e marmo di Carrara con le sottoscrizioni dalla cittadinanza addolorata per la morte dell’imperatrice. La sua creazione in stile Liberty fu affidata allo scultore Franz Seifert (1866-1951) che aggiunse lateralmente alla figura dell’Imperatrice una allegoria delle Arti e della Natura e l’Omaggio del popolo alla Sovrana. Alla caduta dell’Impero Asburgico, il monumento fu smembrato nel 1921 e ricoverato in un magazzino di Miramare per poi essere ricollocoto in piazza Libertà nel 1997 dopo che la piazza è stata risistemata.
Da L’osservatore triestino del 16 dicembre 1912: … Figura in bronzo, i due altorilievi in marmo di Carrara, il basamento in pietra di Repentabor. L’altorilievo di sinistra raffigura l’omaggio del popolo: fanciulle avvolte in vesti ideali s’appressano alla Sovrana in atto di offrirle gran copia di fiori. Dietro a loro una giovane donna accompagnata dal consorte tiene in braccio un lattante il quale stende le manine verso l’Imperatrice, mentre un altro bambino dietro alla mamma guarda l’Augusta, e ne spunta un terzo. Si chiude con una coppia di popolani dell’lstria che con passo affaticato s’avvia verso il trono … A destra l’artista ha simboleggiato genialmente il culto dell’Imperatrice per le arti e le bellezze della natura. La Poesia scioglie il velo per discoprire il viso della Sovrana, lo Pittura tiene in alto il lauro, mentre un’altra se ne sta pensosa presso un’opera appena iniziata: una testa di Achille, dietro alla quale appare lo figura di Pallade Atena, figurazione riprodotta da un’opera che trovasi nella Gipsoteca di Monaco. Poi una figurino muliebre con le alucce di farfalla, la testolina ricadente all’indietro e gli occhi chiusi, rappresenta Psiche. Una figura marina offre alla Sovrana i doni del mare, mentre una ninfa sta in atto di ammirazione. Sullo sfondo si stende il mare, sì intensamente amato da Elisabetta, e laggiù su uno scoglio torreggia lo rovina di un tempio ellenico, allusione alle classiche architetture dell’Achilleion di Corfù. Il monumento è largo 11 metri e profondo 5,1 lo statua e alta 2,180 circa. Prima si trovano quattro gradini, poi lo zoccolo con lo semplice scritta “Elisabetta” in lettere di bronzo in rilievo. Altri quattro gradini salgono al trono. La statua ed il trono adorno di rose e di lauro sono di bronzo e sono usciti dalla fonderia Frommel di Vienna. Il corpo architettonico è in pietra di Repentabor presso Trieste lavorata nelle officine Purich della nostra città. (da: biblioteche.comune.trieste)

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Il monumento è stato iaugurato il 15 dicembre 1912 e realizzato in bronzo e marmo di Carrara con le sottoscrizioni dalla cittadinanza addolorata per la morte dell’imperatrice. La sua creazione in stile Liberty fu affidata allo scultore Franz Seifert (1866-1951) che aggiunse lateralmente alla figura dell’Imperatrice una allegoria delle Arti e della Natura e l’Omaggio del popolo alla Sovrana. Alla caduta dell’Impero Asburgico, il monumento fu smembrato nel 1921 e ricoverato in un magazzino di Miramare per poi essere ricollocoto in piazza Libertà nel 1997 dopo che la piazza è stata risistemata.
Da L’osservatore triestino del 16 dicembre 1912: … Figura in bronzo, i due altorilievi in marmo di Carrara, il basamento in pietra di Repentabor. L’altorilievo di sinistra raffigura l’omaggio del popolo: fanciulle avvolte in vesti ideali s’appressano alla Sovrana in atto di offrirle gran copia di fiori. Dietro a loro una giovane donna accompagnata dal consorte tiene in braccio un lattante il quale stende le manine verso l’Imperatrice, mentre un altro bambino dietro alla mamma guarda l’Augusta, e ne spunta un terzo. Si chiude con una coppia di popolani dell’lstria che con passo affaticato s’avvia verso il trono … A destra l’artista ha simboleggiato genialmente il culto dell’Imperatrice per le arti e le bellezze della natura. La Poesia scioglie il velo per discoprire il viso della Sovrana, lo Pittura tiene in alto il lauro, mentre un’altra se ne sta pensosa presso un’opera appena iniziata: una testa di Achille, dietro alla quale appare lo figura di Pallade Atena, figurazione riprodotta da un’opera che trovasi nella Gipsoteca di Monaco. Poi una figurino muliebre con le alucce di farfalla, la testolina ricadente all’indietro e gli occhi chiusi, rappresenta Psiche. Una figura marina offre alla Sovrana i doni del mare, mentre una ninfa sta in atto di ammirazione. Sullo sfondo si stende il mare, sì intensamente amato da Elisabetta, e laggiù su uno scoglio torreggia lo rovina di un tempio ellenico, allusione alle classiche architetture dell’Achilleion di Corfù. Il monumento è largo 11 metri e profondo 5,1 lo statua e alta 2,180 circa. Prima si trovano quattro gradini, poi lo zoccolo con lo semplice scritta “Elisabetta” in lettere di bronzo in rilievo. Altri quattro gradini salgono al trono. La statua ed il trono adorno di rose e di lauro sono di bronzo e sono usciti dalla fonderia Frommel di Vienna. Il corpo architettonico è in pietra di Repentabor presso Trieste lavorata nelle officine Purich della nostra città. (da: biblioteche.comune.trieste)

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Trieste: Piazza Libertà. Elisabetta d’Austria (Sissi). Foto Paolo Carbonaio

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Il monumento è stato inaugurato il 15 dicembre 1912 e realizzato in bronzo e marmo di Carrara con le sottoscrizioni dalla cittadinanza addolorata per la morte dell’imperatrice. La sua creazione in stile Liberty fu affidata allo scultore Franz Seifert (1866-1951) che aggiunse lateralmente alla figura dell’Imperatrice una allegoria delle Arti e della Natura e l’Omaggio del popolo alla Sovrana. Alla caduta dell’Impero Asburgico, il monumento fu smembrato nel 1921 e ricoverato in un magazzino di Miramare per poi essere ricollocato in piazza Libertà nel 1997 dopo che la piazza è stata risistemata.
Da L’osservatore triestino del 16 dicembre 1912: … Figura in bronzo, i due altorilievi in marmo di Carrara, il basamento in pietra di Repentabor. L’altorilievo di sinistra raffigura l’omaggio del popolo: fanciulle avvolte in vesti ideali s’appressano alla Sovrana in atto di offrirle gran copia di fiori. Dietro a loro una giovane donna accompagnata dal consorte tiene in braccio un lattante il quale stende le manine verso l’Imperatrice, mentre un altro bambino dietro alla mamma guarda l’Augusta, e ne spunta un terzo. Si chiude con una coppia di popolani dell’lstria che con passo affaticato s’avvia verso il trono … A destra l’artista ha simboleggiato genialmente il culto dell’Imperatrice per le arti e le bellezze della natura. La Poesia scioglie il velo per discoprire il viso della Sovrana, lo Pittura tiene in alto il lauro, mentre un’altra se ne sta pensosa presso un’opera appena iniziata: una testa di Achille, dietro alla quale appare lo figura di Pallade Atena, figurazione riprodotta da un’opera che trovasi nella Gipsoteca di Monaco. Poi una figurino muliebre con le alucce di farfalla, la testolina ricadente all’indietro e gli occhi chiusi, rappresenta Psiche. Una figura marina offre alla Sovrana i doni del mare, mentre una ninfa sta in atto di ammirazione. Sullo sfondo si stende il mare, sì intensamente amato da Elisabetta, e laggiù su uno scoglio torreggia lo rovina di un tempio ellenico, allusione alle classiche architetture dell’Achilleion di Corfù. Il monumento è largo 11 metri e profondo 5,1 lo statua e alta 2,180 circa. Prima si trovano quattro gradini, poi lo zoccolo con lo semplice scritta “Elisabetta” in lettere di bronzo in rilievo. Altri quattro gradini salgono al trono. La statua ed il trono adorno di rose e di lauro sono di bronzo e sono usciti dalla fonderia Frommel di Vienna. Il corpo architettonico è in pietra di Repentabor presso Trieste lavorata nelle officine Purich della nostra città. (da: biblioteche.comune.trieste)