Fiume: Casa veneziana di Giacomo Zammattio

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Post e foto di Enrico de Cristofaro

Casa veneziana di Giacomo Zammattio, architetto triestino attivo a Fiume nel periodo dal 1880 (quando fu chiamato da De Ciotta) al 1900, quando rientrò a Trieste. Le sue opere ripercorrono gran parte della storia architettonica italiana: Barocco, Classico, Palladiano, Rinascimentale.

Manuale di viaggio della Società di navigazione del Lloyd austriaco, 1901

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Manuale ufficiale di viaggio della Società di navigazione a vapore del Lloyd austriaco. Vienna, febbraio 1901.


La Società di Navigazione a vapore del Lloyd austriaco. (Origini e sviluppo)

Sul tipo delle grandi compagnie d’ assicurazioni inglesi e francesi che si occupavano pure di comunicare al mondo commerciale notizie ed informazioni sicure sul commercio marittimo, come anche sul movimento dei navigli impiegati nel commercio stesso, si costituì nel 1832 a Trieste una società coi medesimi intendimenti ed incominciò la sua proficua operosità col nome di «Lloyd austriaco in Trieste». Il 20 Aprile 1836 Sua Maestà i. r. Apostolica licenziava graziosissimamente con favore un’istanza con cui si chiedeva la concessione d’erigere una Società di navigazione a vapore e quindi alla prima Sezione del Lloyd per relazioni commerciali e marittime, sino allora esistita, se ne aggiunse una seconda, la quale si propose il compito di mettere tra loro in comunicazione i porti austriaci e quelli del Levante col mezzo di linee regolari di piroscafi. Il Lloyd austriaco inaugurò il 16. Maggio 1837 col suo piroscafo “Arciduca Lodovico”; la navigazione fra Trieste e Costantinopoli. In quest’ultimo porto, come pure in tutti gli altri porti toccati durante il viaggio, il primo battello del Lloyd fu salutato con gioia come foriero di futuro prosperamento dei traffici e delle industrie. La Società aveva deliberato all’atto della sua costituzione di far subito costruire 6 battelli a vapore, onde poter attivare al più presto le progettate linee. Allo spirare del 1837 la vediamo già in possesso d’una flottiglia di 7 piroscafi, della portata lorda complessiva di 1.777 tonnellate e con un totale di 630 cavalli indicati.Per corrispondere alle esigenze dei tempi la società mirò anche nel susseguente decennio, in cui le sue linee si erano già considerevolmente ampliate, a possedere per guanto possibile numerosi battelli di piccola portata, ed accrebbe in realtà con la fine ciel 1846 il numero dei medesimi sino a 20, trasportando coi medesimi 504.091 passeggeri e 490.233 quintali di merci e percorrendo 1.629.606 miglia.I risultati dei primi 10 anni, ottenuti esclusivamente mediante un’operosità indefessa e dopo aver sormontato gravi difficoltà, suggerirono al Lloyd il deliberato d’aumentare nuovamente la sua flotta e noi lo vediamo al termine del 1856 disporre già di 61 piroscafi con un totale di 10.460 cavalli indicati ed una portata complessiva di 28.400 tonnellate. In questi 10 anni la flotta della società aveva trasportato 2.470.956 passeggeri e 5.215.972 quintali di merci e percorso 6.154.206 miglia.

TRIESTE – Via della Torretta

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Via della Torretta – Foto: Livio Crovatto

TORRETTA, via della, San Vito-Città Vecchia. Da via della Pescheria a via S. Sebastiano.

Denominazione entrata nell’odonomastica ufficiale nel Settecento, che ricorda una antica torre delle mura cittadine, detta torre dei Tiepolo dal nome di una nobile famiglia di origine veneziana che la possedette. Tribel (1884) riferisce di una tradizione popolare, priva di fondamento ma sempre curiosa: «E’ credenza di taluni, che i Tiepolo fossero venuti in Trieste all’epoca della congiura del Giugno 1309, tramata da Bajamonti Tiepolo contro il doge Gradenigo, per riacquistare all’illustre sua casa il diritto del dogato; anzi supponesi che, vinto e sconfitto il partito Bajamonti, egli stesso con Lorenzo Tiepolo e famiglie, fuggisse a Trieste, tenendosi nascosto in una forte torre della cinta murata, che corrispondeva al sito della via attuale […]. E vuolsi che a memoria di ciò, i Tiepolo qui rimasti, d’illustri natali e ricchezze, fabbricassero lì presso un sontuoso palazzo, ornandolo di torre affatto speciale e caratteristica».

Antonio Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna. Ed. Italo Svevo.

TRIESTE – Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”

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Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” Riva Tre Novembre, 1
Foto Livio Crovatto

Il Teatro lirico Giuseppe Verdi è il principale teatro di Trieste.
Venne costruito per iniziativa privata tra il 1798 e il 1801. Il progetto originale fu di Giannantonio Selva, progettista anche della Fenice di Venezia, a cui si devono gli interni. Matteo Pertsch subentrò nell’incarico in seguito e si occupò soprattutto delle facciate. In quella principale è evidente l’influenza di Giuseppe Piermarini, insegnante del Pertsch e progettista della Scala di Milano.
La sistemazione definitiva della sala è dovuta ai restauri del 1882-1884 avvenuti sotto la direzione di Eugenio Geiringer. In tale occasione vennero realizzate anche le correnti decorazioni della sala (a opera di Josef Horwath), mentre l’edificio venne prolungato nella parte posteriore con la creazione dell’attuale facciata postica che riprende il disegno di quella principale.
Fu inaugurato con il nome Teatro Nuovo e si chiamò poi Teatro Grande (1820), in seguito Teatro Comunale (1861) e infine Teatro Comunale Giuseppe Verdi (1901). (da Wikipedia)