Trieste : Viale Miramare, 1910

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Viale Miramare, 1910. Collezione Dino Cafagna‎ 

Viale Miramare

Già via di Miramare nel 1922 venne ribattezzata “Viale Regina Elena”, la denominazione venne soppressa nel 1944 e sostituita con “via di Miramare” fino alla chiesa di Barcola, dalla chiesa al bivio di Miramare venne denominata “riviera di Barcola” e “viale a Miramare” il tratto terminale che conduce al castello. Nel 1946 le tre denominazioni vennero unificate in quella di “viale Miramare”

Miramare è la forma popolare di Miramar, nome del castello dell’arciduca Ferdinando Massimiliano, da precisare che la forma Miramare venne affermandosi nell’uso popolare già pochi anni dopo la costruzione del castello.
All’inizio del viale troviamo il palazzo Parisi costruito su progetto dell’architetto viennese Friedrich Schachner.
Fra le vie L. Ariosto e A. Gazzoletti si ergeva l’ampio edificio noto come “Casa del ferroviere” costruito nel 1857 quale sede della direzione delle officine ferroviarie, poi destinato all’amministrazione della Südbahn (Società della Ferrovia Meridionale), dopo il primo conflitto mondiale utilizzato dalle Ferrovie dello Stato come abitazione per i propri dipendenti. Demolito nel 1973, nell’ampia area ricavata oggi vediamo un giardino pensile che si trova alla sommità di un edificio adibito a parcheggio. Il giardino che nel dicembre 2014 è stato intitolato alla pittrice Leonor Fini, è ricco di aiuole con alcuni pergolati di rampicanti potrebbe essere un punto di incontro e di svago per i bambini gli adolescenti. (Margherita Tauceri)

Molo San Carlo, Riva Carciotti,1910


Molo San Carlo, Riva Carciotti,1910-1

Molo San Carlo, Riva Carciotti,1910
Le Rive non sono solo dei luoghi caratteristici della città, ma dei punti nevralgici per il traffico sia veicolare che commerciale. Riva Carciotti prese il nome dall’omonimo bel palazzo neoclassico che Matteo Pertsch costruì per il commerciante greco Demetrio Carciotti i lavori iniziarono nel 1799 e furono conclusi nel 1805. Prima dell’allargamento e l’interramento del mare avvenuto nel 1906, la riva risultava molto stretta e si potevano vedere le imbarcazioni quasi a ridosso alle case.
In seguito la denominazione della riva venne mutata in “Riva III Novembre”a ricordo dello sbarco dei bersaglieri avvenuto il 3 novembre 1918
Sulla destra dopo il palazzo Carciotti, si trova il palazzo neoclassico già sede dell’ Hotel et de la Ville, progettato da Giovanni Degasperi, inaugurato il 1 giugno 1841, con il nome di Albergo principe di Metternich, nel’48 un gruppo di rivoltosi distrusse l’insegna ritenendo il nome, un simbolo dell’impero e in quell’occasione cambiò in Hotel de la Ville. In questo albergo fu installato il primo ascensore della città 1884 e fu il primo ad essere dotato di riscaldamento centralizzato. Rimase in esercizio fino al 1975. Segue la chiesa dedicata alla SS. Trinità ed a San Nicolò di rito greco-ortodosso consacrata il 18 febbraio 1787 . La facciata fu successivamente abbellita ad opera dell’architetto Matteo Pertsch nel periodo 1818-1821.
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CORSO CAVOUR già “via della Stazione” divenne nel 1919 “Corso Cavour” a ricordo del noto statista piemontese: Camillo Benso conte di Cavour (Torino 1810 – ivi 1861). Ufficiale del genio (1827-31), fece il suo ingresso in politica nel 1847, fondando il giornale Il Risorgimento. Deputato, fu più volte ministro (1850, 1851) e presidente del consiglio (1852). Nel 1860 assunse il pieno controllo diplomatico dell’impresa garibaldina. Inoltre gettò poi le premesse di un’azione volta a sanare i rapporti tra Stato e Chiesa ma morì prima di essere riuscito a portarla a compimento. Fu ospite a Trieste della famiglia Morpurgo dal 17 al 21 aprile 1836.
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RIVA DEL MANDRACCHIO – (mandrakion dal greco piccolo recinto) da Piazza Unità d’Italia a Riva Nazario Sauro, il toponimo deriva dal nome dell’antico porto di Trieste, interrato nel 1863 e corrispondente alla metà, lato mare, della piazza Unità. Dal 1865 si inizia a costruire la riva a cui viene dato il nome nel 1883.        (M. Tauceri)