Trieste – Società Triestina Austria

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 Trieste - Società Triestina Austria - Edificio in via dell'Università n° 4 (ex via Santi Martiri), angolo via Belpoggio. Attualmente ospita il "Circolo Ufficiali italiani"

 

Agli inizi del Novecento, la “Lega Patriottica” austriaca aveva intrapreso una campagna di propaganda in tutto l’Impero, al fine di promuovere ideologie ed eroi.
La “Società Triestina Austria” era stata voluta con l’obiettivo di promuovere sentimenti austriaci, a cui si associava il “Sindacato dei lavoratori cattolici” (rivale della politica repubblicana mazziniana), e varie associazioni politiche e culturali filo tedesche.
Tra i sostenitori della Società vi erano italiani, slavi, tedeschi, greci ed ebrei, i maggiori rappresentanti della vecchia élite cosmopolita.
Il progetto dell’edificio venne affidato all’architetto e ingegnere civile Giorgio Zaninovich (Jurij Zaninović), nato a Spalato il 27 aprile 1876 da una famiglia originaria di Lesina. Il padre, Antonio Zaninovich, nel 1874 era stato uno dei marinai della spedizione polare di Julius Payer, Eduard Orel e Carl Weyprecht.

Giorgio Zaninovich, si forma all’Accademia di Vienna sotto la guida di Otto Wagner, dal 1899 al 1902, anno in cui concluse i suoi studi. Nel 1901 aveva già progettato per la città di Zara un salone di rappresentanza con caffè e ristorante, con un’entrata ad arco circolare in stile tipico della Secessione viennese. La costruzione dell’edificio triestino presentò notevoli difficoltà tecniche dovute all’accentuata pendenza sul lato di via Belpoggio. Dai disegni originali (conservati Presso l’Ufficio Tecnico del Comune) e dalla documentazione fotografica anteriore alle modifiche, è possibile ravvisare la somiglianza con il Portale d’ingresso ideato da Joseph Maria Olbrich nel 1901 a Darmstadt per l’edificio del Principe Ernst Ludwig. La realizzazione originale, in via dell’Università, prevedeva l’entrata circolare con un protiro aggettante sorretto da pilastri a guisa di pronao di tempietto, chiuso alla base da transenne decorate con motivi stellati. Nella foto d’epoca, si può notare una polifora ad archi acuti continui, successivamente accorciata con l’eliminazione delle finte finestre.

In qualità di architetto Giorgio Zaninovich realizzerà numerosi edifici Jugendstil a Ljubljana, Vienna, Ragusa, Zara e Varsavia; suoi anche alcuni progetti portuali (entrata monumentale del Porto Vecchio), casa Valdoni in via Commerciale. Fu presidente dell’ordine degli architetti e ingegneri a Trieste nel 1913. Durante la Grande Guerra Zaninovich era tenente dell’Aviazione austro-ungarica; dopo Caporetto venne incaricato dall’Austria della ricostruzione di Gorizia e Gradisca. Alla fine del conflitto, con l’annessione di Trieste all’Italia, si trasferì in Argentina.
Quando gli venne commissionato l’edificio della “Società Triestina Austria” era agli inizi della sua carriera di architetto.

A metà giugno 1907 il principe Federico Carlo II di Hohenlohe-Waldenburg-Schillingsfürst inaugura ufficialmente il Club, che disponeva di giardino, campo da tennis, sala da ballo, biblioteca, sala giochi, e altre strutture di ristoro. Presidente il cav. Luigi de Tommasini.
Sulle attività della Società non si sa molto; anche le fonti discordano sulle date: certo è che nel giugno 1907 l’edificio era completato e pronto per l’uso.
La fonte più autorevole è rappresentata dall’archivio dell’Imperial Regia Luogotenenza, la massima autorità politico-amministrativa del Litorale Austriaco nella fase successiva al 1850, che comprende, oltre alle due serie più consistenti degli Atti generali e degli Atti presidiali e a varie serie minori facenti capo a uffici o commissioni dalle competenze particolari, una serie di Atti presidiali riservati, corrispondente agli affari di speciale rilevanza politica, che venivano trattati in prima persona dal luogotenente.
La documentazione, giunta all’Archivio di Stato negli anni Venti dall’Austria, dove era stata ricoverata durante la guerra mondiale, presenta notevoli lacune: pochissimo si conserva per la fase precedente il 1858; anche per il periodo successivo intere annate risultano mancanti e tra queste il 1908, 1909, anni in cui la Società Triestina Austria avrebbe dovuto essere particolarmente attiva.
Nei Registri:
“Società Triestina Austria”: costruzione della sede 1905, protocollo N° 7/II;
“Società Triestina Austria”: sovvenzione 1910, protocollo N°24.
Durante il periodo bellico 1914-1918 i locali dellaSocietà vennero utilizzati dalla Croce Rossa Austriaca per il ricovero dei feriti. (g.c.)

Trieste – Società Triestina Austria

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 Trieste - Società Triestina Austria - Edificio in via dell'Università n° 4 (ex via Santi Martiri), angolo via Belpoggio. Attualmente ospita il "Circolo Ufficiali italiani"

 Agli inizi del Novecento, la “Lega Patriottica” austriaca aveva intrapreso una campagna di propaganda in tutto l’Impero, al fine di promuovere ideologie ed eroi.
La “Società Triestina Austria” era stata voluta con l’obiettivo di promuovere sentimenti austriaci, a cui si associava il “Sindacato dei lavoratori cattolici” (rivale della politica repubblicana mazziniana), e varie associazioni politiche e culturali filo tedesche.
Tra i sostenitori della Società vi erano italiani, slavi, tedeschi, greci ed ebrei, i maggiori rappresentanti della vecchia élite cosmopolita.
Il progetto dell’edificio venne affidato all’architetto e ingegnere civile Giorgio Zaninovich (Jurij Zaninović), nato a Spalato il 27 aprile 1876 da una famiglia originaria di Lesina. Il padre, Antonio Zaninovich, nel 1874 era stato uno dei marinai della spedizione polare di Julius Payer, Eduard Orel e Carl Weyprecht.

Giorgio Zaninovich, si forma all’Accademia di Vienna sotto la guida di Otto Wagner, dal 1899 al 1902, anno in cui concluse i suoi studi. Nel 1901 aveva già progettato per la città di Zara un salone di rappresentanza con caffè e ristorante, con un’entrata ad arco circolare in stile tipico della Secessione viennese. La costruzione dell’edificio triestino presentò notevoli difficoltà tecniche dovute all’accentuata pendenza sul lato di via Belpoggio. Dai disegni originali (conservati Presso l’Ufficio Tecnico del Comune) e dalla documentazione fotografica anteriore alle modifiche, è possibile ravvisare la somiglianza con il Portale d’ingresso ideato da Joseph Maria Olbrich nel 1901 a Darmstadt per l’edificio del Principe Ernst Ludwig. La realizzazione originale, in via dell’Università, prevedeva l’entrata circolare con un protiro aggettante sorretto da pilastri a guisa di pronao di tempietto, chiuso alla base da transenne decorate con motivi stellati. Nella foto d’epoca, si può notare una polifora ad archi acuti continui, successivamente accorciata con l’eliminazione delle finte finestre.

In qualità di architetto Giorgio Zaninovich realizzerà numerosi edifici Jugendstil a Ljubljana, Vienna, Ragusa, Zara e Varsavia; suoi anche alcuni progetti portuali (entrata monumentale del Porto Vecchio), casa Valdoni in via Commerciale. Fu presidente dell’ordine degli architetti e ingegneri a Trieste nel 1913. Durante la Grande Guerra Zaninovich era tenente dell’Aviazione austro-ungarica; dopo Caporetto venne incaricato dall’Austria della ricostruzione di Gorizia e Gradisca. Alla fine del conflitto, con l’annessione di Trieste all’Italia, si trasferì in Argentina.
Quando gli venne commissionato l’edificio della “Società Triestina Austria” era agli inizi della sua carriera di architetto.

A metà giugno 1907 il principe Federico Carlo II di Hohenlohe-Waldenburg-Schillingsfürst inaugura ufficialmente il Club, che disponeva di giardino, campo da tennis, sala da ballo, biblioteca, sala giochi, e altre strutture di ristoro. Presidente il cav. Luigi de Tommasini.
Sulle attività della Società non si sa molto; anche le fonti discordano sulle date: certo è che nel giugno 1907 l’edificio era completato e pronto per l’uso.
La fonte più autorevole è rappresentata dall’archivio dell’Imperial Regia Luogotenenza, la massima autorità politico-amministrativa del Litorale Austriaco nella fase successiva al 1850, che comprende, oltre alle due serie più consistenti degli Atti generali e degli Atti presidiali e a varie serie minori facenti capo a uffici o commissioni dalle competenze particolari, una serie di Atti presidiali riservati, corrispondente agli affari di speciale rilevanza politica, che venivano trattati in prima persona dal luogotenente.
La documentazione, giunta all’Archivio di Stato negli anni Venti dall’Austria, dove era stata ricoverata durante la guerra mondiale, presenta notevoli lacune: pochissimo si conserva per la fase precedente il 1858; anche per il periodo successivo intere annate risultano mancanti e tra queste il 1908, 1909, anni in cui la Società Triestina Austria avrebbe dovuto essere particolarmente attiva.
Nei Registri:
“Società Triestina Austria”: costruzione della sede 1905, protocollo N° 7/II;
“Società Triestina Austria”: sovvenzione 1910, protocollo N°24.
Durante il periodo bellico 1914-1918 i locali dellaSocietà vennero utilizzati dalla Croce Rossa Austriaca per il ricovero dei feriti. (g.c.)

Trieste Liberty – Casa Valdoni (1907 – 1908), architetto Giorgio Zaninovich

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Trieste Liberty: Casa Valdoni 

Edificio al numero 25 di via Commerciale, casa di famiglia del chirurgo triestino Pietro Valdoni. L’immobile, in stile liberty, fu costruito tra il 1907 e il 1908 su progetto dell’architetto Giorgio Zaninovich, allievo di Otto Wagner e interprete della corrente secessionista viennese. La casa è nota anche come Casa del Fauno. (Paolo Carbonaio)

Trieste Liberty – Casa Zaninovich – architetto Giorgio Zaninovich (1876 – 1946)

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Trieste Liberty
Casa Zaninovich al numero 23 di Via Commerciale: L’edificio viene completato entro il 1907, su progetto dell’architetto Giorgio Zaninovich (1876 – 1946), allievo di Otto Wagner tra il 1899 ed il 1902 ed importante interprete della corrente secessionista viennese. La struttura viene inserita nella rappresentativa via triestina di gusto Liberty, studiando una struttura tripartita verticalmente, ornata al centro da ricchi motivi floreali, sviluppando “l’indirizzo decorativo secessionista” adottato nella produzione architettonica contemporanea triestina (Walcher, 1967, p. 40). Interessato da diversi interventi di ristrutturazione alla fine del Novecento, l’edificio ha mantenuto l’aspetto originario (da: Biblioteche Comune Trieste). (Foto Paolo Carbonaio)