Giovanni Zangrando, Trieste dal mare con Palazzo Carciotti

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Giovanni Zangrando, Trieste dal mare con Palazzo Carciotti 
Il noto pittore triestino Giovanni Zangrando (1867-1941) era un uomo che chiacchierava volentieri, che amava la barzelletta: il vero tipo della simpatica «macia» triestina, antitesi dell’artista tormentato. “Dipingendo canta”, ricordava un suo contemporaneo, e se non canta osserva sornione, con sigaro in bocca, il paesaggio da cogliere o la modella da ritrarre. Socievole e di compagnia, nel 1905, insieme al collega Guido Grimani inaugura una scuola di pittura a Trieste, precisamente al primo piano dell’allora Corsia Stadion (oggi via Battisti) n. 20. Zangrando vi insegnava la figura e la natura morta, Grimani il paesaggio. Il sodalizio si concluse forzatamente nel 1914, allo scoppio del primo conflitto bellico. Alla loro scuola si formarono alcuni giovani poi distintisi nell’arte pittorica, quali Arturo Nathan, Giannino Marchig ed Eugenio Finazzer Flori. (Daniele D’Anza)

Giovanni Zangrando, Le rive di Trieste all’altezza di Piazza Unità

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Giovanni Zangrando, Le rive di Trieste all'altezza di Piazza Unità
Il noto pittore triestino Giovanni Zangrando (1867-1941) era un uomo che chiacchierava volentieri, che amava la barzelletta: il vero tipo della simpatica «macia» triestina, antitesi dell’artista tormentato. “Dipingendo canta”, ricordava un suo contemporaneo, e se non canta osserva sornione, con sigaro in bocca, il paesaggio da cogliere o la modella da ritrarre. Socievole e di compagnia, nel 1905, insieme al collega Guido Grimani inaugura una scuola di pittura a Trieste, precisamente al primo piano dell’allora Corsia Stadion (oggi via Battisti) n. 20. Zangrando vi insegnava la figura e la natura morta, Grimani il paesaggio. Il sodalizio si concluse forzatamente nel 1914, allo scoppio del primo conflitto bellico. Alla loro scuola si formarono alcuni giovani poi distintisi nell’arte pittorica, quali Arturo Nathan, Giannino Marchig ed Eugenio Finazzer Flori. (Daniele D’Anza)

Giovanni Zangrando, Veduta del golfo di Trieste

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Giovanni Zangrando, Veduta del golfo di Trieste
Il noto pittore triestino Giovanni Zangrando (1867-1941) era un uomo che chiacchierava volentieri, che amava la barzelletta: il vero tipo della simpatica «macia» triestina, antitesi dell’artista tormentato. “Dipingendo canta”, ricordava un suo contemporaneo, e se non canta osserva sornione, con sigaro in bocca, il paesaggio da cogliere o la modella da ritrarre. Socievole e di compagnia, nel 1905, insieme al collega Guido Grimani inaugura una scuola di pittura a Trieste, precisamente al primo piano dell’allora Corsia Stadion (oggi via Battisti) n. 20. Zangrando vi insegnava la figura e la natura morta, Grimani il paesaggio. Il sodalizio si concluse forzatamente nel 1914, allo scoppio del primo conflitto bellico. Alla loro scuola si formarono alcuni giovani poi distintisi nell’arte pittorica, quali Arturo Nathan, Giannino Marchig ed Eugenio Finazzer Flori. (Daniele D’Anza)

Giovanni Zangrando, Le rive di Trieste verso la Pescheria

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Giovanni Zangrando, Le rive di Trieste verso la Pescheria
Il noto pittore triestino Giovanni Zangrando (1867-1941) era un uomo che chiacchierava volentieri, che amava la barzelletta: il vero tipo della simpatica «macia» triestina, antitesi dell’artista tormentato. “Dipingendo canta”, ricordava un suo contemporaneo, e se non canta osserva sornione, con sigaro in bocca, il paesaggio da cogliere o la modella da ritrarre. Socievole e di compagnia, nel 1905, insieme al collega Guido Grimani inaugura una scuola di pittura a Trieste, precisamente al primo piano dell’allora Corsia Stadion (oggi via Battisti) n. 20. Zangrando vi insegnava la figura e la natura morta, Grimani il paesaggio. Il sodalizio si concluse forzatamente nel 1914, allo scoppio del primo conflitto bellico. Alla loro scuola si formarono alcuni giovani poi distintisi nell’arte pittorica, quali Arturo Nathan, Giannino Marchig ed Eugenio Finazzer Flori. (Daniele D’Anza)