Trieste – Barriera Vecchia

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Trieste: Gli edifici colorati in azzurro, vennero demoliti fra il 1934-36 per la realizzazione di "piazza Impero" (largo Barriera) e per la costruzione del mercato coperto (progetto di Camillo Jona)

Barriera Vecchia

Per realizzare il progetto, mai portato a termine, di piazza Impero vennero demoliti molti edifici, (potete vedere nella mappa tutti gli edifici colorati non esistono più) iniziando da l’elegante casa commissionata da Nicolò Sardotsch costruita dall’architetto Raffaele Vicentini nel 1875, nota con il nome di “Casa Bizantina”, continuando lungo l’attuale Corso Umberto Saba (al tempo via della Barriera Vecchia) al n°12 c’era un edificio, con al centro della facciata due colonne ioniche scanalate si tratta della casa che l’architetto Matteo Pertsch costruì per sè nel 1825-26. Vennero demolite le case fino al N°10, anche se il progetto iniziale prevedeva l’abbattimento fino al N°4, per cui si salvò la “casa Zannier” (all’angolo di via A. Nota) costruita nel 1839 dall’architetto Righetti, dove oggi c’è la Banca Antoniana, negli anni ’50 c’era il negozio di pellami e borsette “Fantasia” e prima ancora si trovava uno dei primi cinematografi della città, installato nel 1912 con il nome di “Royal Cine”, nome che fu cambiato nel 1935 in “Cine Adua” con l’ingresso in via Arcata, odierna via Carducci. (Margherita Tauceri)
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Trieste – Largo della Barriera Vecchia

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Largo della Barriera Vecchia (Google Maps)

 

BARRIERA VECCHIA (largo della)

Largo Barriera Vecchia: Tra via G. Carducci e via A. Oriani. C.A.P. dal numero 1 al numero 7: 34129; dal numero 8 a fine: 34131.
L’attuale largo della Barriera Vecchia, la cui denominazione riprende il già ricordato toponimo sette-ottocentesco, venne concepito con il nuovo piano regolatore della città approvato nel 1934; risultato dalla rettifica di alcune strade e dalla demolizione di edifici ottocenteschi, il nuovo largo cittadino venne inaugurato alla presenza del duca Amedeo d’Aosta il 28 ottobre 1936, dopo che già il precedente 12 settembre era stato denominato “piazza dell’Impero” (a celebrazione dell’impero proclamato il 9.5.1936). La piazza risultò dalla demolizione di un gruppo di case, comprese fra le vecchie vie dell’Arcata e della Barriera Vecchia, tra cui la nota Casa Bizantina (casa Sardotsch) eretta dall’ing. Raffaele Vicentini nel 1875 e sede di un famoso caffè cittadino. Scomparvero pure alcune case situate verso via S. Maurizio e racchiuse tra le vie dell’Arcata, del Sapone e del Solitario. In quegli stessi anni (1936-37) venne parzialmente ristrutturata, per cura dell’Ufficio Tecnico Comunale, la facciata di casa Caccia (numero civico 6); nel 1939 sorse l’edificio oggi al numero civico 4-8. Risalivano al secondo dopoguerra (1951) le strutture della stazione sussidiaria delle autocorriere, già esistenti quasi al centro del largo e demolite nel 1985. Al numero civico 7 erano in origine cinque case erette per la principessa Teresa Hohenlohe (1869); nel 1893 la stessa principessa invitava il Comune a considerare le spese da lei profuse negli anni a miglioramento estetico ed igienico della zona, per suggerire il mutamento del nome della prospiciente via Arcata in piazzetta Hohenlohe o largo Hohenlohe o piazzetta Bizantina: suggerimento che non venne accolto. Le case Hohenlohe vennero demolite nel 1967 per la costruzione della nuova sede dei Grandi Magazzini UPIM (architetto R. Boico). Con Delibera Presidenziale numero 407 d.d. 6.7.1946 il nome di piazza dell’Impero venne mutato in quello di largo della Barriera Vecchia e venne così riesumato il toponimo ottocentesco.

Bibliografia: A. Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna, Trieste, 1989.

 

Un sentito ringraziamento va al Prof. Antonio Trampus, per aver acconsentito all'utilizzo dei suoi testi.
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