Le lapidi di san Giusto: la lapide del vescovo Frangipani

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La lapide del vescovo Frangipani, una delle più belle delle non molte opere rinascimentali a Trieste, del  1574: venne nominato vescovo, ma morì prima di assumere la cattedra (foto E. Marcovich).

Non ha senso distinguere fra lapidi interne ed esterne in quanto all’origine: in chiesa venivano seppelliti Vescovi e notabili e le loro lapidi tombali erano sparse su tutta la pavimentazione, come ben descrive Pietro Kandler in un suo prezioso articolo: nei lavori del 1842 vennero tutte tolte dal pavimento e messe a decorare la base esterna della chiesa, assieme a qualche altra lapide proveniente dalla chiesa del Rosario, allora assegnata alla Comunità evangelica. I restauri degli anni trenta riportarono dentro, al loro posto, grazie al lavoro di Kandler, la maggior parte delle lapidi, tranne quelle dei Vescovi che erano nel presbiterio. Una parte rimane esposta esternamente alla chiesa, sul retro. (E. Marcovich)

Questa lapide è stata ripetutamente spostata, ma è sempre visibile all’esterno della chiesa.

Le lapidi di san Giusto: la lapide dell’antica famiglia dei Baiardi

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La lapide dell'antica famiglia dei Baiardi

Non ha senso distinguere fra lapidi interne ed esterne in quanto all’origine: in chiesa venivano seppelliti Vescovi e notabili e le loro lapidi tombali erano sparse su tutta la pavimentazione, come ben descrive Pietro Kandler in un suo prezioso articolo: nei lavori del 1842 vennero tutte tolte dal pavimento e messe a decorare la base esterna della chiesa, assieme a qualche altra lapide proveniente dalla chiesa del Rosario, allora assegnata alla Comunità evangelica. I restauri degli anni trenta riportarono dentro, al loro posto, grazie al lavoro di Kandler, la maggior parte delle lapidi, tranne quelle dei Vescovi che erano nel presbiterio. Una parte rimane esposta esternamente alla chiesa, sul retro (E. Marcovich).

 

La tomba di famiglia dei Baiardi, interna: l’epigrafe dice:

Sotto sassosa e tenebrosa tomba/ la poca polve dei Baiardi giace/ sorgerà teco al suon d’ultima tromba/ lettor pensando a ciò vattene in pace.