Trieste: via Vincenzo Bellini

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BELLINI Vincenzo, via

Città Nuova-Barriera Nuova. Da riva III novembre a piazza S. Antonio Nuovo, riva destra del Canal Grande. C.A.P. 34121.
Già denominata, dal Settecento, via del Canale, ebbe nuova intitolazione con delibera Del. Mun. del 13.1.1902 n. 83523, quando anche la città di Trieste volle rendere omaggio al grande italiano nell’occasione del centenario della nascita. La proposta di onorare Vincenzo Bellini era stata discussa nel Consiglio Comunale il 30.10.1901 e in quella sede era stato stabilito anche che il Podestà avrebbe inviato un telegramma al Sindaco di Catania nella ricorrenza dell’anniversario. Vincenzo Bellini nacque a Catania nel 1801; dimostrata precoce inclinazione per la musica, ebbe i primi insegnamenti dal padre e dal nonno materno. Nel 1819 si recò a studiare a Napoli presso il Conservatorio di S. Sebastiano e le sue prime esperienze di compositore risalgono agli anni 1824-25. L’opera Bianca e Fernando venne data con successo per la prima volta al teatro San Carlo il 30.5.1826, mentre Il Pirata venne rappresentato alla Scala di Milano il 27.10.1827. Sua fu l’opera data per l’inaugurazione del teatro Carlo Felice di Genova (7.4.1828); quindi la sua fama crebbe e negli anni successivi scrisse capolavori come I Capuleti e i Montecchi (La Fenice, Venezia, 11.3.1830), la Norma (La Scala, Milano, 26.12.1831), Beatrice di Tenda (teatro Fenice, Venezia 16.3.1833), I Puritani (Parigi, 25.1.1835). Morì a Puteaux presso Parigi il 24.9.1835 e le sue spoglie vennero accolte nella cattedrale di Catania nel 1876. Prime rappresentazioni delle opere di V. Bellini a Trieste presso il teatro Grande (oggi G. Verdi): Il pirata (28.12.1830), La straniera (22.2.1831), I Capuleti e i Montecchi (6.10.1831), Norma (5.11.1834), La sonnambula (1834). Il nome di via del Canale fu ripristinato per breve tempo dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria (1915).

Bibliografia: A. Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna, Trieste, 1989.

Un sentito ringraziamento al Prof. Antonio Trampus, per aver acconsentito all'utilizzo dei suoi testi.