Trieste : Chiesa dell’Immacolato Cuore di Maria – via S. Anastasio

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Chiesa dell'Immacolato Cuore di Maria - via S. Anastasio
La chiesa, progettata dall’arch. Umberto Nordio, dipende dal Decanato di S. Antonio Taumaturgo. E’ stata aperta parzialmente al culto nel 1950 ed è stata consacrata il 19 marzo 1955 dal vescovo Antonio Santin.La primitiva cappella dell’Immacolato Cuore di Maria, situata al piano terreno di una casa di civile abitazione in via S. Anastasio, di fronte alla chiesa attuale, divenne espositura della parrocchia di S. Antonio Taumaturgo il 1° ottobre 1927. La parrocchia è stata istituita il 1° settembre 1933 e riconosciuta civilmente in data 1.3.1934.
La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
Sul santo arco è iscritto il motto dei Missionari Figli dell’Immacolato Cuore di Maria:
SURREXERUNT FILII EIUS ET BEATISSIMAM PRAEDICAVERUNTFonte: F. Zubini
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La chiesa, progettata dall’arch. Umberto Nordio, dipende dal Decanato di S. Antonio Taumaturgo. E’ stata aperta parzialmente al culto nel 1950 ed è stata consacrata il 19 marzo 1955 dal vescovo Antonio Santin.La primitiva cappella dell’Immacolato Cuore di Maria, situata al piano terreno di una casa di civile abitazione in via S. Anastasio, di fronte alla chiesa attuale, divenne espositura della parrocchia di S. Antonio Taumaturgo il 1° ottobre 1927. La parrocchia è stata istituita il 1° settembre 1933 e riconosciuta civilmente in data 1.3.1934.
La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
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La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
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La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
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La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
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La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
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La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
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La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
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La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
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La chiesa, progettata dall’arch. Umberto Nordio, dipende dal Decanato di S. Antonio Taumaturgo. E’ stata aperta parzialmente al culto nel 1950 ed è stata consacrata il 19 marzo 1955 dal vescovo Antonio Santin.

La primitiva cappella dell’Immacolato Cuore di Maria, situata al piano terreno di una casa di civile abitazione in via S. Anastasio, di fronte alla chiesa attuale, divenne espositura della parrocchia di S. Antonio Taumaturgo il 1° ottobre 1927. La parrocchia è stata istituita il 1° settembre 1933 e riconosciuta civilmente in data 1.3.1934.
La chiesa attuale, costruita come da progetto dell’arch. Umberto Nordio, ebbe la posa della prima pietra nel 1938 e i lavori iniziarono nel 1942. Aperta parzialmente nel 1950 è stata consacrata il 19 marzo 1955. È una delle più grandi chiese della città avendo una superficie di 700 metri quadrati.
Sul santo arco è iscritto il motto dei Missionari Figli dell’Immacolato Cuore di Maria:
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Fonte: F. Zubini

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Trieste: località Prosecco, anni Venti

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Prosecco, anni Venti
Prosecco (Proseco in dialetto triestino, Prosek in sloveno) è una frazione del comune di Trieste. Si trova sull’altopiano carsico, a metà strada circa tra le frazioni di Opicina e di Santa Croce
Il temine Prosecco significa bosco tagliato, dalle aree disboscate per la coltivazione della vite; la frazione infatti è celebre per aver dato il nome ad uno dei vini più famosi al mondo, il prosecco.
Nella periferia del paese, inizia la strada Vicentina, detta anche Napoleonica, che si collega all’Obelisco di Opicina. (Margherita Tauceri)
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Trieste: località Prosecco, 1900 circa

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Prosecco, 1900 circa
Prosecco (Proseco in dialetto triestino, Prosek in sloveno) è una frazione del comune di Trieste. Si trova sull’altopiano carsico, a metà strada circa tra le frazioni di Opicina e di Santa Croce
Il temine Prosecco significa bosco tagliato, dalle aree disboscate per la coltivazione della vite; la frazione infatti è celebre per aver dato il nome ad uno dei vini più famosi al mondo, il prosecco.
Nella periferia del paese, inizia la strada Vicentina, detta anche Napoleonica, che si collega all’Obelisco di Opicina. (Margherita Tauceri)
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Ferdinando I d’Asburgo-Lorena lascia Trieste, 16 settembre 1844

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Ferdinando I d'Asburgo-Lorena lascia Trieste. 
Collezione Dino Cafagna

Lunedì, 16 settembre 1844, l’Imperatore e il suo seguito si congedano da Trieste. La carrozza imperiale si allontana dalla città e, al confine del Territorio di Trieste con la Contea di Gorizia e Gradisca. I Sovrani vengono salutati dalle massime autorità locali, dalla Deputazione di Borsa, dai capi delle comunità religiose non cattoliche, dalla Direzione del “Lloyd”. Ferdinando e Maria Anna fanno fermare la carrozza e si intrattengono con i presenti.
Le due colonne (tuttora esistenti in quel punto sulla strada che porta da Prosecco verso Sistiana) erano state addobbate con ghirlande e bandiere e con delle iscrizioni che salutavano l’Imperatore e la consorte. Esse furono erette per solennizzare un precedente avvenimento del genere: la visita dell’Imperatore Francesco I. Il 20 aprile 1816, infatti, in quel punto ove iniziava il Territorio di Trieste, egli fu accolto dalla “civica rappresentanza”, che perciò fece porre in cima alle colonne “di marmo istriano” (veramente sono di “pietra bianca”) il tradizionale simbolo della città. La riproduzione cioè dell’acroterio sormontato dall’alabarda che era sul campanile di San Giusto sino al 1421, quando venne abbattuto da un fulmine. Simbolo da tempo conosciuto e amato dal popolino e battezzato “el melon”, a causa della sua struttura che ricorda tale frutto.
Data la località, anche se innalzate per tutt’altro fine, nella comune credenza le due colonne da tempo sono ritenute semplici segni di cessata circoscrizione territoriale.
. (Dino Cafagna)

Prosecco (Proseco in dialetto triestino, Prosek in sloveno) è una frazione del comune di Trieste. Si trova sull’altopiano carsico, a metà strada circa tra le frazioni di Opicina e di Santa Croce
Il temine Prosecco significa bosco tagliato, dalle aree disboscate per la coltivazione della vite; la frazione infatti è celebre per aver dato il nome ad uno dei vini più famosi al mondo, il prosecco.
Nella periferia del paese, inizia la strada Vicentina, detta anche Napoleonica, che si collega all’Obelisco di Opicina. (Margherita Tauceri)
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Trieste : Stabilimento Zibell (fabbrica di candele e paraffine), viale Miramare 91

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Trieste : Stabilimento Zibell (fabbrica di candele e paraffine), viale Miramare 91.
Foto M. Circovich, collezione Claudio Gustin

Stabilimento Zibell (dal 1932 l’indirizzo era via Miramare 22 e via Boveto 21).
Il terreno sul quale è stata costruita la fabbrica “Raffinerie di Ozokerite S.A.- Anciens Etablissements Zibell”, inizialmente di proprietà di E. Ritter, nel 1885 era stato comperato da C. Pollack, nel 1890 passò alla Banca Union, filiale di Trieste e nel 1900 fu acquistato dalla ditta Jean Zibell & Co. di Vienna, nel 1921 passò alla società Etablissements Zibell di Parigi.
Nello stabilimento veniva trattata l’ozocherite minerale, cera fossile importata dai giacimenti delle montagne boeme.
Nel 1968 i proprietari si rivolsero alla Total S.I.p.A di Milano con l’intento di sviluppare la produzione delle paraffine derivate dal petrolio prodotte dalla raffineria Aquila, l’affare non ebbe un seguito commerciale e la fabbrica chiuse. L’anno seguente la proprietà passò a Giorgio Tlustos che possedeva la carrozzeria nel terreno adiacente. (Margherita Tauceri)

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