TRIESTE – Il “popolo” della Lista per Trieste. Fine anni ’70

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Il “popolo” della Lista per Trieste. Fine anni ’70

Foto: Ferruccio Crovatto
Post di Livio Crovatto

Ferruccio Crovatto nasce a Trieste il 14 marzo 1920, da genitori provenienti dalla Dalmazia. Dopo il diploma in ragioneria presso l’istituto tecnico “G. R. Carli” si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio, ma ben presto deve interrompere gli studi in quanto chiamato sotto le armi in occasione della Campagna di Grecia. Quivi rimase fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, dopo il quale alterne vicissitudini lo portarono prima in un campo di prigionia tedesco, in Germana, poi in uno inglese in India. Ritornato in Italia alla fine del conflitto, vinse un concorso per entrare in banca, al Credito Italiano. In seguito a ciò andò a lavorare per un paio d’anni a Reggio Emilia, città in cui trovò degli amici che gli trasmisero la passione per la fotografia. Rientrò poi a Trieste, ove fu impiegato nella storica filiale di Piazza della Borsa per più di trent’anni, fino al pensionamento avvenuto nel 1984. Venne a mancare pochi anni dopo, il 20 giugno 1989, in seguito ai traumi riportati in un incidente stradale, avvenuto in Istria tre mesi prima, nel corso di quella che sarebbe stata la sua ultima gita fotografica.

Le prime foto. Fra quelle conservate, risalgono al 1951/52 – non sempre annotava luoghi e date delle riprese – e già nel 1958 era membro della FIAP, ossia la federazione internazionale degli artisti fotografici, mentre gia da alcuni anni si era associato al Circolo Fotografico Triestino, di cui sarebbe diventato negli anni a venire uno dei membri più rappresentativi. Nel contempo cominciò a pubblicare foto su giornali e riviste specializzate, affermandosi anche in vari concorsi, in Italia e all’estero.

Al periodo tra la metà degli anni ’50 e quella dei ’70 risalgono le sue serie fotografiche più note e caratterizzanti: i bimbi ciechi dell’istituto Rittmeyer, i musicisti jazz al castello di San Giusto, gli artisti circensi, i vetrai di Murano, le merlettaie e i pescatori di Burano e molte altre ancora.

I soggetti più ricorrenti nelle sue opere sono da una parte gli anziani, dall’altra i bambini spesso interrelati e colti con semplicità nei momenti di riflessione e di svago. E poi i lavoratori, specie artigiani e pescatori, impegnati nelle loro occupazioni, visti con occhio partecipe ma alieno da ogni sentimentalismo di maniera.

Gli ambienti suoi privilegiati sono sempre stati quelli rurali e agresti del Carso e dell’Istria, nonché il paesaggio della laguna di Grado-Marano e quella di Venezia (Burano e Pellestrina in primis), della quale, in particolare, seppe cogliere con maestria le magiche suggestioni.

I sentimenti che predominano sono quelli degli affetti e dei rapporti familiari, le malinconie e le gioie delle piccole cose e delle situazioni comuni, mollo spesso l’umorismo e il surrealismo insito in certe scene della vita quotidiana.

(Testo di Livio Crovatto)

TRIESTE – Fiera di San Nicolò

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“Nonno e nipote alla fiera di San Nicolò”. Anni ’70

Foto: Ferruccio Crovatto
Post di Livio Crovatto

Ferruccio Crovatto nasce a Trieste il 14 marzo 1920, da genitori provenienti dalla Dalmazia. Dopo il diploma in ragioneria presso l’istituto tecnico “G. R. Carli” si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio, ma ben presto deve interrompere gli studi in quanto chiamato sotto le armi in occasione della Campagna di Grecia. Quivi rimase fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, dopo il quale alterne vicissitudini lo portarono prima in un campo di prigionia tedesco, in Germana, poi in uno inglese in India. Ritornato in Italia alla fine del conflitto, vinse un concorso per entrare in banca, al Credito Italiano. In seguito a ciò andò a lavorare per un paio d’anni a Reggio Emilia, città in cui trovò degli amici che gli trasmisero la passione per la fotografia. Rientrò poi a Trieste, ove fu impiegato nella storica filiale di Piazza della Borsa per più di trent’anni, fino al pensionamento avvenuto nel 1984. Venne a mancare pochi anni dopo, il 20 giugno 1989, in seguito ai traumi riportati in un incidente stradale, avvenuto in Istria tre mesi prima, nel corso di quella che sarebbe stata la sua ultima gita fotografica.

Le prime foto. Fra quelle conservate, risalgono al 1951/52 – non sempre annotava luoghi e date delle riprese – e già nel 1958 era membro della FIAP, ossia la federazione internazionale degli artisti fotografici, mentre gia da alcuni anni si era associato al Circolo Fotografico Triestino, di cui sarebbe diventato negli anni a venire uno dei membri più rappresentativi. Nel contempo cominciò a pubblicare foto su giornali e riviste specializzate, affermandosi anche in vari concorsi, in Italia e all’estero.

Al periodo tra la metà degli anni ’50 e quella dei ’70 risalgono le sue serie fotografiche più note e caratterizzanti: i bimbi ciechi dell’istituto Rittmeyer, i musicisti jazz al castello di San Giusto, gli artisti circensi, i vetrai di Murano, le merlettaie e i pescatori di Burano e molte altre ancora.

I soggetti più ricorrenti nelle sue opere sono da una parte gli anziani, dall’altra i bambini spesso interrelati e colti con semplicità nei momenti di riflessione e di svago. E poi i lavoratori, specie artigiani e pescatori, impegnati nelle loro occupazioni, visti con occhio partecipe ma alieno da ogni sentimentalismo di maniera.

Gli ambienti suoi privilegiati sono sempre stati quelli rurali e agresti del Carso e dell’Istria, nonché il paesaggio della laguna di Grado-Marano e quella di Venezia (Burano e Pellestrina in primis), della quale, in particolare, seppe cogliere con maestria le magiche suggestioni.

I sentimenti che predominano sono quelli degli affetti e dei rapporti familiari, le malinconie e le gioie delle piccole cose e delle situazioni comuni, mollo spesso l’umorismo e il surrealismo insito in certe scene della vita quotidiana.

(Testo di Livio Crovatto)

TRIESTE – Comizio in piazza dell’Unità. Fine anni ’70

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Comizio in piazza dell’Unità. Fine anni ’70

Foto: Ferruccio Crovatto
Post di Livio Crovatto

Ferruccio Crovatto nasce a Trieste il 14 marzo 1920, da genitori provenienti dalla Dalmazia. Dopo il diploma in ragioneria presso l’istituto tecnico “G. R. Carli” si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio, ma ben presto deve interrompere gli studi in quanto chiamato sotto le armi in occasione della Campagna di Grecia. Quivi rimase fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, dopo il quale alterne vicissitudini lo portarono prima in un campo di prigionia tedesco, in Germana, poi in uno inglese in India. Ritornato in Italia alla fine del conflitto, vinse un concorso per entrare in banca, al Credito Italiano. In seguito a ciò andò a lavorare per un paio d’anni a Reggio Emilia, città in cui trovò degli amici che gli trasmisero la passione per la fotografia. Rientrò poi a Trieste, ove fu impiegato nella storica filiale di Piazza della Borsa per più di trent’anni, fino al pensionamento avvenuto nel 1984. Venne a mancare pochi anni dopo, il 20 giugno 1989, in seguito ai traumi riportati in un incidente stradale, avvenuto in Istria tre mesi prima, nel corso di quella che sarebbe stata la sua ultima gita fotografica.

Le prime foto. Fra quelle conservate, risalgono al 1951/52 – non sempre annotava luoghi e date delle riprese – e già nel 1958 era membro della FIAP, ossia la federazione internazionale degli artisti fotografici, mentre gia da alcuni anni si era associato al Circolo Fotografico Triestino, di cui sarebbe diventato negli anni a venire uno dei membri più rappresentativi. Nel contempo cominciò a pubblicare foto su giornali e riviste specializzate, affermandosi anche in vari concorsi, in Italia e all’estero.

Al periodo tra la metà degli anni ’50 e quella dei ’70 risalgono le sue serie fotografiche più note e caratterizzanti: i bimbi ciechi dell’istituto Rittmeyer, i musicisti jazz al castello di San Giusto, gli artisti circensi, i vetrai di Murano, le merlettaie e i pescatori di Burano e molte altre ancora.

I soggetti più ricorrenti nelle sue opere sono da una parte gli anziani, dall’altra i bambini spesso interrelati e colti con semplicità nei momenti di riflessione e di svago. E poi i lavoratori, specie artigiani e pescatori, impegnati nelle loro occupazioni, visti con occhio partecipe ma alieno da ogni sentimentalismo di maniera.

Gli ambienti suoi privilegiati sono sempre stati quelli rurali e agresti del Carso e dell’Istria, nonché il paesaggio della laguna di Grado-Marano e quella di Venezia (Burano e Pellestrina in primis), della quale, in particolare, seppe cogliere con maestria le magiche suggestioni.

I sentimenti che predominano sono quelli degli affetti e dei rapporti familiari, le malinconie e le gioie delle piccole cose e delle situazioni comuni, mollo spesso l’umorismo e il surrealismo insito in certe scene della vita quotidiana.

(Testo di Livio Crovatto)

TRIESTE – Giorgio Almirante e Sergio Giacomelli sul palco in Piazza Unita’. Fine anni ’70

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Giorgio Almirante e Sergio Giacomelli sul palco in Piazza Unita’. Fine anni ’70

Foto: Ferruccio Crovatto
Post di Livio Crovatto

Ferruccio Crovatto nasce a Trieste il 14 marzo 1920, da genitori provenienti dalla Dalmazia. Dopo il diploma in ragioneria presso l’istituto tecnico “G. R. Carli” si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio, ma ben presto deve interrompere gli studi in quanto chiamato sotto le armi in occasione della Campagna di Grecia. Quivi rimase fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, dopo il quale alterne vicissitudini lo portarono prima in un campo di prigionia tedesco, in Germana, poi in uno inglese in India. Ritornato in Italia alla fine del conflitto, vinse un concorso per entrare in banca, al Credito Italiano. In seguito a ciò andò a lavorare per un paio d’anni a Reggio Emilia, città in cui trovò degli amici che gli trasmisero la passione per la fotografia. Rientrò poi a Trieste, ove fu impiegato nella storica filiale di Piazza della Borsa per più di trent’anni, fino al pensionamento avvenuto nel 1984. Venne a mancare pochi anni dopo, il 20 giugno 1989, in seguito ai traumi riportati in un incidente stradale, avvenuto in Istria tre mesi prima, nel corso di quella che sarebbe stata la sua ultima gita fotografica.

Le prime foto. Fra quelle conservate, risalgono al 1951/52 – non sempre annotava luoghi e date delle riprese – e già nel 1958 era membro della FIAP, ossia la federazione internazionale degli artisti fotografici, mentre gia da alcuni anni si era associato al Circolo Fotografico Triestino, di cui sarebbe diventato negli anni a venire uno dei membri più rappresentativi. Nel contempo cominciò a pubblicare foto su giornali e riviste specializzate, affermandosi anche in vari concorsi, in Italia e all’estero.

Al periodo tra la metà degli anni ’50 e quella dei ’70 risalgono le sue serie fotografiche più note e caratterizzanti: i bimbi ciechi dell’istituto Rittmeyer, i musicisti jazz al castello di San Giusto, gli artisti circensi, i vetrai di Murano, le merlettaie e i pescatori di Burano e molte altre ancora.

I soggetti più ricorrenti nelle sue opere sono da una parte gli anziani, dall’altra i bambini spesso interrelati e colti con semplicità nei momenti di riflessione e di svago. E poi i lavoratori, specie artigiani e pescatori, impegnati nelle loro occupazioni, visti con occhio partecipe ma alieno da ogni sentimentalismo di maniera.

Gli ambienti suoi privilegiati sono sempre stati quelli rurali e agresti del Carso e dell’Istria, nonché il paesaggio della laguna di Grado-Marano e quella di Venezia (Burano e Pellestrina in primis), della quale, in particolare, seppe cogliere con maestria le magiche suggestioni.

I sentimenti che predominano sono quelli degli affetti e dei rapporti familiari, le malinconie e le gioie delle piccole cose e delle situazioni comuni, mollo spesso l’umorismo e il surrealismo insito in certe scene della vita quotidiana.

(Testo di Livio Crovatto)

TRIESTE – Rievocazione storica del Palio delle Tredici Casade. Anni ’70

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Rievocazione storica del Palio delle Tredici Casade. Anni ’70

Foto: Ferruccio Crovatto
Post di Livio Crovatto

Ferruccio Crovatto nasce a Trieste il 14 marzo 1920, da genitori provenienti dalla Dalmazia. Dopo il diploma in ragioneria presso l’istituto tecnico “G. R. Carli” si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio, ma ben presto deve interrompere gli studi in quanto chiamato sotto le armi in occasione della Campagna di Grecia. Quivi rimase fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, dopo il quale alterne vicissitudini lo portarono prima in un campo di prigionia tedesco, in Germana, poi in uno inglese in India. Ritornato in Italia alla fine del conflitto, vinse un concorso per entrare in banca, al Credito Italiano. In seguito a ciò andò a lavorare per un paio d’anni a Reggio Emilia, città in cui trovò degli amici che gli trasmisero la passione per la fotografia. Rientrò poi a Trieste, ove fu impiegato nella storica filiale di Piazza della Borsa per più di trent’anni, fino al pensionamento avvenuto nel 1984. Venne a mancare pochi anni dopo, il 20 giugno 1989, in seguito ai traumi riportati in un incidente stradale, avvenuto in Istria tre mesi prima, nel corso di quella che sarebbe stata la sua ultima gita fotografica.

Le prime foto. Fra quelle conservate, risalgono al 1951/52 – non sempre annotava luoghi e date delle riprese – e già nel 1958 era membro della FIAP, ossia la federazione internazionale degli artisti fotografici, mentre gia da alcuni anni si era associato al Circolo Fotografico Triestino, di cui sarebbe diventato negli anni a venire uno dei membri più rappresentativi. Nel contempo cominciò a pubblicare foto su giornali e riviste specializzate, affermandosi anche in vari concorsi, in Italia e all’estero.

Al periodo tra la metà degli anni ’50 e quella dei ’70 risalgono le sue serie fotografiche più note e caratterizzanti: i bimbi ciechi dell’istituto Rittmeyer, i musicisti jazz al castello di San Giusto, gli artisti circensi, i vetrai di Murano, le merlettaie e i pescatori di Burano e molte altre ancora.

I soggetti più ricorrenti nelle sue opere sono da una parte gli anziani, dall’altra i bambini spesso interrelati e colti con semplicità nei momenti di riflessione e di svago. E poi i lavoratori, specie artigiani e pescatori, impegnati nelle loro occupazioni, visti con occhio partecipe ma alieno da ogni sentimentalismo di maniera.

Gli ambienti suoi privilegiati sono sempre stati quelli rurali e agresti del Carso e dell’Istria, nonché il paesaggio della laguna di Grado-Marano e quella di Venezia (Burano e Pellestrina in primis), della quale, in particolare, seppe cogliere con maestria le magiche suggestioni.

I sentimenti che predominano sono quelli degli affetti e dei rapporti familiari, le malinconie e le gioie delle piccole cose e delle situazioni comuni, mollo spesso l’umorismo e il surrealismo insito in certe scene della vita quotidiana.

(Testo di Livio Crovatto)

Manifestazione in Piazza Sant’Antonio Nuovo, anni ’70

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Manifestazione in Piazza Sant'Antonio Nuovo, anni '70

Foto: Ferruccio Crovatto

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Ferruccio Crovatto nasce a Trieste il 14 marzo 1920, da genitori provenienti dalla Dalmazia. Dopo il diploma in ragioneria presso l’istituto tecnico “G. R. Carli” si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio, ma ben presto deve interrompere gli studi in quanto chiamato sotto le armi in occasione della Campagna di Grecia. Quivi rimase fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, dopo il quale alterne vicissitudini lo portarono prima in un campo di prigionia tedesco, in Germana, poi in uno inglese in India. Ritornato in Italia alla fine del conflitto, vinse un concorso per entrare in banca, al Credito Italiano. In seguito a ciò andò a lavorare per un paio d’anni a Reggio Emilia, città in cui trovò degli amici che gli trasmisero la passione per la fotografia. Rientrò poi a Trieste, ove fu impiegato nella storica filiale di Piazza della Borsa per più di trent’anni, fino al pensionamento avvenuto nel 1984. Venne a mancare pochi anni dopo, il 20 giugno 1989, in seguito ai traumi riportati in un incidente stradale, avvenuto in Istria tre mesi prima, nel corso di quella che sarebbe stata la sua ultima gita fotografica.

Le prime foto. Fra quelle conservate, risalgono al 1951/52 – non sempre annotava luoghi e date delle riprese – e già nel 1958 era membro della FIAP, ossia la federazione internazionale degli artisti fotografici, mentre gia da alcuni anni si era associato al Circolo Fotografico Triestino, di cui sarebbe diventato negli anni a venire uno dei membri più rappresentativi. Nel contempo cominciò a pubblicare foto su giornali e riviste specializzate, affermandosi anche in vari concorsi, in Italia e all’estero.

Al periodo tra la metà degli anni ’50 e quella dei ’70 risalgono le sue serie fotografiche più note e caratterizzanti: i bimbi ciechi dell’istituto Rittmeyer, i musicisti jazz al castello di San Giusto, gli artisti circensi, i vetrai di Murano, le merlettaie e i pescatori di Burano e molte altre ancora.

I soggetti più ricorrenti nelle sue opere sono da una parte gli anziani, dall’altra i bambini spesso interrelati e colti con semplicità nei momenti di riflessione e di svago. E poi i lavoratori, specie artigiani e pescatori, impegnati nelle loro occupazioni, visti con occhio partecipe ma alieno da ogni sentimentalismo di maniera.

Gli ambienti suoi privilegiati sono sempre stati quelli rurali e agresti del Carso e dell’Istria, nonché il paesaggio della laguna di Grado-Marano e quella di Venezia (Burano e Pellestrina in primis), della quale, in particolare, seppe cogliere con maestria le magiche suggestioni.

I sentimenti che predominano sono quelli degli affetti e dei rapporti familiari, le malinconie e le gioie delle piccole cose e delle situazioni comuni, molto spesso l’umorismo e il surrealismo insito in certe scene della vita quotidiana.

(Testo di Livio Crovatto)

 

Trieste: Bettino Craxi dopo un comizio in Piazza Unità, Maggio 1982

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Bettino Craxi dopo un comizio in Piazza Unità, maggio 1982, campagna elettorale

Foto: Ferruccio Crovatto

Post di Livio Crovatto

Ferruccio Crovatto nasce a Trieste il 14 marzo 1920, da genitori provenienti dalla Dalmazia. Dopo il diploma in ragioneria presso l’istituto tecnico “G. R. Carli” si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio, ma ben presto deve interrompere gli studi in quanto chiamato sotto le armi in occasione della Campagna di Grecia. Quivi rimase fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, dopo il quale alterne vicissitudini lo portarono prima in un campo di prigionia tedesco, in Germana, poi in uno inglese in India. Ritornato in Italia alla fine del conflitto, vinse un concorso per entrare in banca, al Credito Italiano. In seguito a ciò andò a lavorare per un paio d’anni a Reggio Emilia, città in cui trovò degli amici che gli trasmisero la passione per la fotografia. Rientrò poi a Trieste, ove fu impiegato nella storica filiale di Piazza della Borsa per più di trent’anni, fino al pensionamento avvenuto nel 1984. Venne a mancare pochi anni dopo, il 20 giugno 1989, in seguito ai traumi riportati in un incidente stradale, avvenuto in Istria tre mesi prima, nel corso di quella che sarebbe stata la sua ultima gita fotografica.

Le prime foto. Fra quelle conservate, risalgono al 1951/52 – non sempre annotava luoghi e date delle riprese – e già nel 1958 era membro della FIAP, ossia la federazione internazionale degli artisti fotografici, mentre gia da alcuni anni si era associato al Circolo Fotografico Triestino, di cui sarebbe diventato negli anni a venire uno dei membri più rappresentativi. Nel contempo cominciò a pubblicare foto su giornali e riviste specializzate, affermandosi anche in vari concorsi, in Italia e all’estero.

Al periodo tra la metà degli anni ’50 e quella dei ’70 risalgono le sue serie fotografiche più note e caratterizzanti: i bimbi ciechi dell’istituto Rittmeyer, i musicisti jazz al castello di San Giusto, gli artisti circensi, i vetrai di Murano, le merlettaie e i pescatori di Burano e molte altre ancora.

I soggetti più ricorrenti nelle sue opere sono da una parte gli anziani, dall’altra i bambini spesso interrelati e colti con semplicità nei momenti di riflessione e di svago. E poi i lavoratori, specie artigiani e pescatori, impegnati nelle loro occupazioni, visti con occhio partecipe ma alieno da ogni sentimentalismo di maniera.

Gli ambienti suoi privilegiati sono sempre stati quelli rurali e agresti del Carso e dell’Istria, nonché il paesaggio della laguna di Grado-Marano e quella di Venezia (Burano e Pellestrina in primis), della quale, in particolare, seppe cogliere con maestria le magiche suggestioni.

I sentimenti che predominano sono quelli degli affetti e dei rapporti familiari, le malinconie e le gioie delle piccole cose e delle situazioni comuni, molto spesso l’umorismo e il surrealismo insito in certe scene della vita quotidiana.

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Trieste 29 settembre 2017: Allestimento del Watly

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Trieste 29 settembre 2017

Allestimento del Watly, stazione di servizio indipendente alimentata interamente ad energia solare.

Nato da un’idea di Marco Attisani e prodotto in partnership con Primiceri SpA, l’impianto è in grado di purificare l’acqua (fino a 3 milioni di litri anno), compresa quella del mare, da ogni forma di contaminazione: chimica, fisica o batteriologica, senza la necessità di utilizzare membrane o agenti chimici.
E’ destinato ad aziende e istituzioni.

 

Barcolana 2017 – domenica 1° ottobre: posizionamento delle boe

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Barcolana 2017 - domenica 1° ottobre

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Barcolana 2017 – domenica 1° ottobre

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Barcolana 2017 - domenica 1° ottobre

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

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Barcolana 2017 - domenica 1° ottobre

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

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La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

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Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

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Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

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Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

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Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Barcolana 2017 – domenica 1° ottobre

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Barcolana 2017 - domenica 1° ottobre

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Barcolana 2017 – sabato 30 settembre

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Barcolana 2017 - sabato 30 settembre

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Barcolana 2017 – sabato 30 settembre

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Barcolana 2017 - domenica 1° ottobre

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Barcolana 2017 – sabato 30 settembre

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Preparativi della Barcolana 2017 - sabato 30 settembre

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Preparativi per la Barcolana – sabato 30 settembre

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Preparativi della Barcolana 2017 - sabato 30 settembre 

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

LA BARCOLANA – COPPA D’AUTUNNO (STORIA)

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La Società Velica di Barcola nasce il 20 dicembre 1968 con atto costitutivo redatto dal notaio Glauco Modugno: in data 3 febbraio 1970 ha assunto la denominazione di “Società Velica di Barcola-Grignano” (S.V.B.G. – viale Miramare 32, 34135 Trieste). Negli anni 1968-1978 la sede della Società ha avuto ospitalità nella taverna di casa Zini in viale Miramare 123 e successivamente nella pescheria abbandonata del porticciolo di Barcola: nel 1978 la SVBG ha ottenuto un’area sul terrapieno dove ha costruito la sede sociale definitiva. Nel 1994 i soci iscritti alla SVBG erano 581 e la società si trovava al decimo posto nella lista delle società veliche italiane.

La prima Coppa d’Autunno, ideata con una formula semplice (barche divise per lunghezza d’acqua e classificate in tempo reale), ha avuto luogo il 19 ottobre 1969 con la partecipazione di 51 barche di stazza piccola e media: è stata assegnata a “Betelgeuse” di Piero Napp (STV-Triestina della vela) e si è svolta in una bella giornata con poco vento. Le barche partono allineate tutte assieme e il campo di regata si sviluppa per 15 miglia circa, con un percorso a triangolo che ha la direzione verso Muggia e l’Istria, poi verso la baia di Sistiana: si conclude, dopo aver doppiato Miramare, davanti alla sede della Società Velica Barcola-Grignano. (Fonte F. Zubini – Barcola. Trieste, Ed. Italo Svevo)

Barcolana 2017 : contatti e numeri utili

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Barcolana: contatti e numeri utili 

Per iscriversi alla Barcolana, la Segreteria Regate è operativa tutti i giorni fino a sabato 7 ottobre dalle 9.00 alle 19.00. Per informazioni: 040 411 664

Società Velica di Barcola e Grignano – Centralino:

tel. +39 040 411664
fax +39 040 413838
orario: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18
Indirizzo PEC: 

Per informazioni su marketing, sponsorizzazioni e stand Villaggio Barcolana:

e-mail: 

Via Diaz 7, Trieste – tel. +39 040 2456210

Ufficio Stampa Barcolana:

Wordpower srl – analogical&digital PR – +39 331 6783323 – 
Francesca Capodanno (Capo ufficio stampa) – +39 349 8810482 – 

Valentina Petto – +39 3203433323 – 
Serena Cappetti – +39 333 1301526 – 
INFORMAZIONI REGATA / Sezione sportiva:
Per informazioni inerenti la parte sportiva della Barcolana, iscrizioni escluse.
e-mail: 
Per informazioni sulla regata Barcolana Classic rivolgersi a:
Yacht Club Adriaco – Asd tel.: +39 040 304539
e-mail: 
Iscrizioni alla Coppa d’Autunno – Barcolana:
Per informazioni sull’iscrizione alla regata e problematiche connesse.
e-mail: 
Amministrazione Società Velica di Barcola e Grignano:
Per la segreteria di presidenza e per tutti gli aspetti contabili e amministrativi.
e-mail: 
Segreteria Società Velica di Barcola e Grignano:
Per informazioni di carattere generale.
e-mail: 

Barcolana – Albo d’oro delle regate : dal 1969 al 2018

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BARCOLANA – ALBO D’ORO DELLE REGATE : 
 
Anno/Iscritti Imbarcazione Skipper Società
1969 / 51 Betelgeuse Napp STV
1970 / 63 Marie Pesle YCA
1971 / 60 Carla Sigovich Circolo velico Torri del Benaco
1972 / 70 Sandra Toffaloni YCA
1973 / 83 Vento di Mare Rizzi STV
1974 / 100 Kaiten Zalukar SVBG
1975 / 127 El Raguseo Colonna STV
1976 / 120 El Raguseo Colonna STV
1977 / 179 Papillon Drioli YCA
1978 / 230 El Cid Bartoli-Zago STV
1979 / 290 El Cid Bartoli-Zago STV
1980 / 351 Rupe Hoffmeister-Stadler YCM
1981 / 400 White Shadow Drioli SVBG
1982 / 400 Condor Battiston YCL
1983 / 596 White Shadow Drioli SVBG
1984 / 537 Condornonsisamai Becchetti YCL
1985 / 602 Blue Eyed Princess Bardelli SVBG
1986 / 639 La Fenice  Venerucci CNC
1987 / 673 Il Moro  Ferruzzi-Nava Circolo Velico Ravennate
1988 / 699 Uragan Battiston YCL
1989 / 882 Il Moro  2 Ferruzzi-Nava Ravennate
1990 / 846 Fanatic Zizala-Battiston YCL
1991 / 893 Satanasso Calbre Gaburri-Poli ANS
1992 / 962 Il Moro Ferruzzi-Chieffi YCI
1993 / 1.025 Fanatic Zizala-Battiston YCL
1994 / 1.289 Fanatic Zizala-Puh YCL
1995 / 1.305 Gaia Legend Kosmina YCJK
1996 / 1.442 Gaia Legend Kosmina YCJK
1997 / 1.482 Gaia Legend Kosmina YCJK
1998 / 1.589 Riviera di Rimini Benvenuti-Cian CV Rimini
1999 / 1.864 @DRIACOM Cilenti CDV Pd
2000 / 1.795 @DRIACOM Cilenti CDV Pd
2001 / 1.964 Cometa Pfizer-Favini CVMM
2002 / 1.969 Uniflair Cilenti-Bressani CVV
2003 / 1.961 Alfa Romeo Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2004 / 1.960 Alfa Romeo Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2005 / 1.750 Provincia di Trieste Lorenzo Bressani
2006 / 1.780 Alfa Romeo 2 Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2007 / 1.841 Alfa Romeo 2 Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2008 / 1.909 Alfa Romeo 2 Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2009 / 1.782 Maxi Jena Mitja Kosmina Jahtni Klub
2010 / 1.855 Esimit Europa 2 Igor Simčič
2011 / 1.763 Esimit Europa 2 Igor Simčič
2012 / 1.737 Esimit Europa 2 Igor Simčič Yacht Club de Monaco
2013 / 1.657 Esimit Europa 2 Igor Simčič Yacht Club de Monaco
2014 / 1.878 Esimit Europa 2 Igor Simčič Yacht Club de Monaco
2015 / 1.681 Robertissima III Vasco Vascotto
2016 / 1.758

 

2017/ 2102

 

2018/ 2689

  

Alfa Romeo

 

Spirit Of Porto Piccolo

Spirit Of Porto Piccolo

 

Gabriele e Furio Benussi

                          F.lli Benussi

 

F.lli Benussi

Yacht Club Adriaco

 

 

 

Preparativi della Barcolana 2017 – venerdì 29 settembre

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Preparativi della Barcolana 2017 - venerdì 29 settembre 

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

 

Preparativi della Barcolana 2017 : venerdì 29 settembre

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Preparativi della Barcolana 2017 

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Scarica il calendario eventi del 29 e 30 settembre

BARCOLANA 2017: 29 settembre – 8 ottobre 2017

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BARCOLANA 2017
Trieste, 29 settembre 2017, ore 13.00 : inaugurazione ufficiale della 49a edizione della Barcolana presso la sede della Società Velica di Barcola e Grignano – Viale Miramare, 32.

Per iscriversi alla Barcolana, la Segreteria Regate è operativa tutti i giorni fino a sabato 7 ottobre dalle 9.00 alle 19.00. Per informazioni: 040/411664

 

 

STORIA

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

 

ALBO D’ORO DELLE REGATE : 

Edizione/Iscritti Imbarcazione Skipper Società
1969 / 51 Betelgeuse Napp STV
1970 / 63 Marie Pesle YCA
1971 / 60 Carla Sigovich Circolo velico Torri del Benaco
1972 / 70 Sandra Toffaloni YCA
1973 / 83 Vento di Mare Rizzi STV
1974 / 100 Kaiten Zalukar SVBG
1975 / 127 El Raguseo Colonna STV
1976 / 120 El Raguseo Colonna STV
1977 / 179 Papillon Drioli YCA
1978 / 230 El Cid Bartoli-Zago STV
1979 / 290 El Cid Bartoli-Zago STV
1980 / 351 Rupe Hoffmeister-Stadler YCM
1981 / 400 White Shadow Drioli SVBG
1982 / 400 Condor Battiston YCL
1983 / 596 White Shadow Drioli SVBG
1984 / 537 Condornonsisamai Becchetti YCL
1985 / 602 Blue Eyed Princess Bardelli SVBG
1986 / 639 La Fenice  Venerucci CNC
1987 / 673 Il Moro  Ferruzzi-Nava Circolo Velico Ravennate
1988 / 699 Uragan Battiston YCL
1989 / 882 Il Moro  2 Ferruzzi-Nava Ravennate
1990 / 846 Fanatic Zizala-Battiston YCL
1991 / 893 Satanasso Calbre Gaburri-Poli ANS
1992 / 962 Il Moro Ferruzzi-Chieffi YCI
1993 / 1.025 Fanatic Zizala-Battiston YCL
1994 / 1.289 Fanatic Zizala-Puh YCL
1995 / 1.305 Gaia Legend Kosmina YCJK
1996 / 1.442 Gaia Legend Kosmina YCJK
1997 / 1.482 Gaia Legend Kosmina YCJK
1998 / 1.589 Riviera di Rimini Benvenuti-Cian CV Rimini
1999 / 1.864 @DRIACOM Cilenti CDV Pd
2000 / 1.795 @DRIACOM Cilenti CDV Pd
2001 / 1.964 Cometa Pfizer-Favini CVMM
2002 / 1.969 Uniflair Cilenti-Bressani CVV
2003 / 1.961 Alfa Romeo Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2004 / 1.960 Alfa Romeo Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2005 / 1.750 Provincia di Trieste Lorenzo Bressani
2006 / 1.780 Alfa Romeo 2 Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2007 / 1.841 Alfa Romeo 2 Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2008 / 1.909 Alfa Romeo 2 Neville Crichton Cruising Yacht Club Australia
2009 / 1.782 Maxi Jena Mitja Kosmina Jahtni Klub
2010 / 1.855 Esimit Europa 2 Igor Simčič
2011 / 1.763 Esimit Europa 2 Igor Simčič
2012 / 1.737 Esimit Europa 2 Igor Simčič Yacht Club de Monaco
2013 / 1.657 Esimit Europa 2 Igor Simčič Yacht Club de Monaco
2014 / 1.878 Esimit Europa 2 Igor Simčič Yacht Club de Monaco
2015 / 1.681 Robertissima III Vasco Vascotto
2016 / 1.758 Alfa Romeo Gabriele e Furio Benussi Yacht Club Adriaco

 

 

 

Scarica il calendario eventi del 29 e 30 settembre


Recapiti Barcolana

Società Velica di Barcola e Grignano – Centralino:

tel. +39 040 411664
fax +39 040 413838
orario: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18
Indirizzo PEC: 

Per informazioni su marketing, sponsorizzazioni e stand Villaggio Barcolana:

e-mail: 

Via Diaz 7, Trieste – tel. +39 040 2456210

Ufficio Stampa Barcolana:

Wordpower srl – analogical&digital PR – +39 331 6783323 – 
Francesca Capodanno (Capo ufficio stampa) – +39 349 8810482 – 

Valentina Petto – +39 3203433323 – 
Serena Cappetti – +39 333 1301526 – 
INFORMAZIONI REGATA / Sezione sportiva:
Per informazioni inerenti la parte sportiva della Barcolana, iscrizioni escluse.
e-mail: 
Per informazioni sulla regata Barcolana Classic rivolgersi a:
Yacht Club Adriaco – Asd tel.: +39 040 304539
e-mail: 
Iscrizioni alla Coppa d’Autunno – Barcolana:
Per informazioni sull’iscrizione alla regata e problematiche connesse.
e-mail: 
Amministrazione Società Velica di Barcola e Grignano:
Per la segreteria di presidenza e per tutti gli aspetti contabili e amministrativi.
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Segreteria Società Velica di Barcola e Grignano:
Per informazioni di carattere generale.
e-mail: 

Presso la Società Velica di Barcola e Grignano – Viale Miramare, 32: Esposizione dei quadri del pittore triestino Livio Rosignano

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Dalle ore 13.00 del 29 settembre 2017, per tutto il periodo di apertura delle iscrizioni, presso la sede della Società Velica di Barcola e Grignano – Viale Miramare, 32 – si terrà una piccola esposizione dei quadri che il pittore triestino Livio Rosignano, ha dedicato alla Barcolana.

 

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

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Trieste, 29 settembre 2017, ore 13.00 : inaugurazione ufficiale della 49a edizione della Barcolana

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Trieste, 29 settembre 2017, ore 13.00 : inaugurazione ufficiale della 49a edizione della Barcolana presso la sede della Società Velica di Barcola e Grignano – Viale Miramare, 32.
Per iscriversi alla Barcolana, la Segreteria Regate è operativa tutti i giorni fino a sabato 7 ottobre dalle 9.00 alle 19.00. Per informazioni: 040 411 664

 


La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Scarica il calendario eventi del 29 e 30 settembre

Preparativi della Barcolana 2017: giovedì 28

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Preparativi della Barcolana 2017 

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Scarica il calendario eventi 2017


Vincitore del 2015: Robertissima III – Vasco Vascotto

Vincitore del 2016: Alfa Romeo – dei fratelli Furio e Gabriele Benussi


Recapiti Barcolana:

Società Velica di Barcola e Grignano – Centralino:

tel. +39 040 411664
fax +39 040 413838
orario: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18
Indirizzo PEC: 

Per informazioni su marketing, sponsorizzazioni e stand Villaggio Barcolana:

e-mail: 

Via Diaz 7, Trieste – tel. +39 040 2456210

Ufficio Stampa Barcolana:

Wordpower srl – analogical&digital PR – +39 331 6783323 – 
Francesca Capodanno (Capo ufficio stampa) – +39 349 8810482 – 

Valentina Petto – +39 3203433323 – 
Serena Cappetti – +39 333 1301526 – 
INFORMAZIONI REGATA / Sezione sportiva:
Per informazioni inerenti la parte sportiva della Barcolana, iscrizioni escluse.
e-mail: 
Per informazioni sulla regata Barcolana Classic rivolgersi a:
Yacht Club Adriaco – Asd tel.: +39 040 304539
e-mail: 
Iscrizioni alla Coppa d’Autunno – Barcolana:
Per informazioni sull’iscrizione alla regata e problematiche connesse.
e-mail: 
Amministrazione Società Velica di Barcola e Grignano:
Per la segreteria di presidenza e per tutti gli aspetti contabili e amministrativi.
e-mail: 
Segreteria Società Velica di Barcola e Grignano:
Per informazioni di carattere generale.
e-mail: 

BARCOLANA 49 edizione : 29 settembre – 8 ottobre 2017

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Preparativi della Barcolana 2017 

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Scarica il calendario eventi del 29 e 30 settembre


Vincitore del 2015: Robertissima III – Vasco Vascotto

Vincitore del 2016: Alfa Romeo – dei fratelli Furio e Gabriele Benussi


Recapiti Barcolana:

Società Velica di Barcola e Grignano – Centralino:

tel. +39 040 411664
fax +39 040 413838
orario: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18
Indirizzo PEC: 

Per informazioni su marketing, sponsorizzazioni e stand Villaggio Barcolana:

e-mail: 

Via Diaz 7, Trieste – tel. +39 040 2456210

Ufficio Stampa Barcolana:

Wordpower srl – analogical&digital PR – +39 331 6783323 – 
Francesca Capodanno (Capo ufficio stampa) – +39 349 8810482 – 

Valentina Petto – +39 3203433323 – 
Serena Cappetti – +39 333 1301526 – 
INFORMAZIONI REGATA / Sezione sportiva:
Per informazioni inerenti la parte sportiva della Barcolana, iscrizioni escluse.
e-mail: 
Per informazioni sulla regata Barcolana Classic rivolgersi a:
Yacht Club Adriaco – Asd tel.: +39 040 304539
e-mail: 
Iscrizioni alla Coppa d’Autunno – Barcolana:
Per informazioni sull’iscrizione alla regata e problematiche connesse.
e-mail: 
Amministrazione Società Velica di Barcola e Grignano:
Per la segreteria di presidenza e per tutti gli aspetti contabili e amministrativi.
e-mail: 
Segreteria Società Velica di Barcola e Grignano:
Per informazioni di carattere generale.
e-mail: 

BARCOLANA 49 edizione – TRIESTE : 29 settembre – 8 ottobre 2017

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Regata 2016 - Foto E. Marcovich
Mitja Gialuz,  presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, ha annunciato che presumibilmente si raggiungerà, in questa edizione, il nuovo record di iscritti, superando le “duemila barche”.

La Barcolana è una regata velica internazionale, nata nel 1969 per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre.

Alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni, tutte di circoli velici triestini, ma anno dopo anno è cresciuta fino a coinvolgere equipaggi internazionali con velisti di caratura mondiale.

La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche (per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene). La linea di partenza è fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano con la linea di arrivo collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia (dal 2014).

La Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma prevede una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per alcuni giorni precedenti.

Scarica il calendario eventi del 29 e 30 settembre


Vincitore del 2015: Robertissima III – Vasco Vascotto

Vincitore del 2016: Alfa Romeo – dei fratelli Furio e Gabriele Benussi


Recapiti Barcolana:

Società Velica di Barcola e Grignano – Centralino:

tel. +39 040 411664
fax +39 040 413838
orario: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18
Indirizzo PEC: 

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Via Diaz 7, Trieste – tel. +39 040 2456210

Ufficio Stampa Barcolana:

Wordpower srl – analogical&digital PR – +39 331 6783323 – 
Francesca Capodanno (Capo ufficio stampa) – +39 349 8810482 – 

Valentina Petto – +39 3203433323 – 
Serena Cappetti – +39 333 1301526 – 
INFORMAZIONI REGATA / Sezione sportiva:
Per informazioni inerenti la parte sportiva della Barcolana, iscrizioni escluse.
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Per informazioni sulla regata Barcolana Classic rivolgersi a:
Yacht Club Adriaco – Asd tel.: +39 040 304539
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Iscrizioni alla Coppa d’Autunno – Barcolana:
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Trieste, Piazza G. Verdi, dicembre 1905 / gennaio 1906. Prove di collocazione del Monumento a Giuseppe Verdi (esemplare in gesso)

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Trieste, Piazza G. Verdi, dicembre 1905 / gennaio 1906. Prove di collocazione del Monumento a Giuseppe Verdi (esemplare in gesso).

Il monumento in pietra bianca, realizzato dallo scultore Laforet, venne poi collocato in Piazza S. Giovanni e inaugurato Il 27 gennaio 1906, dove rimarrà fino al maggio 1915. Distrutto dalle rappresaglie che seguirono la dichiarazione italiana di guerra all’impero austroungarico, venne rifatto in bronzo nel 1926 dalla fonderia Savini e Ripamonti di Milano.

Trieste, Piazza G. Verdi, dicembre 1905 / gennaio 1906. Prove di collocazione del Monumento a Giuseppe Verdi

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Trieste, Piazza G. Verdi, dicembre 1905 / gennaio 1906. Prove di collocazione del Monumento a Giuseppe Verdi (esemplare in gesso).

Il monumento in pietra bianca, realizzato dallo scultore Laforet, venne poi collocato in Piazza S. Giovanni e inaugurato Il 27 gennaio 1906, dove rimarrà fino al maggio 1915. Distrutto dalle rappresaglie che seguirono la dichiarazione italiana di guerra all’impero austroungarico, venne rifatto in bronzo nel 1926 dalla fonderia Savini e Ripamonti di Milano.

Ferdinando I d’Asburgo-Lorena lascia Trieste, 16 settembre 1844

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Ferdinando I d'Asburgo-Lorena lascia Trieste. 
Collezione Dino Cafagna

Lunedì, 16 settembre 1844, l’Imperatore e il suo seguito si congedano da Trieste. La carrozza imperiale si allontana dalla città e, al confine del Territorio di Trieste con la Contea di Gorizia e Gradisca. I Sovrani vengono salutati dalle massime autorità locali, dalla Deputazione di Borsa, dai capi delle comunità religiose non cattoliche, dalla Direzione del “Lloyd”. Ferdinando e Maria Anna fanno fermare la carrozza e si intrattengono con i presenti.
Le due colonne (tuttora esistenti in quel punto sulla strada che porta da Prosecco verso Sistiana) erano state addobbate con ghirlande e bandiere e con delle iscrizioni che salutavano l’Imperatore e la consorte. Esse furono erette per solennizzare un precedente avvenimento del genere: la visita dell’Imperatore Francesco I. Il 20 aprile 1816, infatti, in quel punto ove iniziava il Territorio di Trieste, egli fu accolto dalla “civica rappresentanza”, che perciò fece porre in cima alle colonne “di marmo istriano” (veramente sono di “pietra bianca”) il tradizionale simbolo della città. La riproduzione cioè dell’acroterio sormontato dall’alabarda che era sul campanile di San Giusto sino al 1421, quando venne abbattuto da un fulmine. Simbolo da tempo conosciuto e amato dal popolino e battezzato “el melon”, a causa della sua struttura che ricorda tale frutto.
Data la località, anche se innalzate per tutt’altro fine, nella comune credenza le due colonne da tempo sono ritenute semplici segni di cessata circoscrizione territoriale.
. (Dino Cafagna)

Prosecco (Proseco in dialetto triestino, Prosek in sloveno) è una frazione del comune di Trieste. Si trova sull’altopiano carsico, a metà strada circa tra le frazioni di Opicina e di Santa Croce
Il temine Prosecco significa bosco tagliato, dalle aree disboscate per la coltivazione della vite; la frazione infatti è celebre per aver dato il nome ad uno dei vini più famosi al mondo, il prosecco.
Nella periferia del paese, inizia la strada Vicentina, detta anche Napoleonica, che si collega all’Obelisco di Opicina. (Margherita Tauceri)

Trieste 2017 : VI edizione del Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso

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 Canal Grande: Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso, 2017

La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

Trieste 2017 : VI edizione del Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso

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 Canal Grande: Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso, 2017

La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

Trieste 2017 : VI edizione del Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso

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 Canal Grande: Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso, 2017

La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

Trieste 2017 : VI edizione del Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso

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 Canal Grande: Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso, 2017

La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

Trieste 2017 : VI edizione del Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso

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 Canal Grande: Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso, 2017

La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

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 Canal Grande: Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso, 2017

La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

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 Canal Grande: Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso, 2017

La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

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La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

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 Canal Grande: Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso, 2017

La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

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 Canal Grande: Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso, 2017

La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

Trieste 2017 : VI edizione del Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso

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La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

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Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

Trieste 2017 : VI edizione del Trofeo Internazionale di Canoa Polo Ponterosso

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La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

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La canoa polo è uno sport che si ispira alla pallanuoto, dove due squadre composte da 5 giocatori in kayak competono in un uno specchio d’acqua lungo da 28 a 35 metri e largo da 18 a 23. La porta si trova a due metri d’altezza dal livello dell’acqua, difesa dal portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
Il gioco è monitorato da due arbitri, uno su ciascun lato lungo del campo, muniti di cartellini verdi, gialli o rossi, per sanzionare gli eventuali falli. Vengono effettuate rimesse laterali e tiri di rigore. Vince la squadra che segna più gol nell’arco dei 20 minuti, suddivisi in 2 tempi di 10 minuti ciascuno.

Catalogo dell’Esposizione Agricolo – Industriale di Sant’Andrea – 1882

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Catalogo dell'Esposizione Agricolo - Industriale di Sant'Andrea - 1882 - Collezione‎ Iure Barac‎ 


Nel 1882 in occasione del quinto centenario della dedizione di Trieste all’Austria, il governo ebbe intenzione di organizzare un’importante Esposizione Agricolo-Industriale a Trieste. Erano gli anni dell’irredentismo italiano, in città si attivano le manifestazioni patriottiche. il Consiglio comunale per evitare attriti votò a favore dell’esposizione tra i fischi del pubblico presente.
Il podestà Riccardo Bazzoni rifiutò di presiedere il comitato organizzativo, ne assunse il patronato l’arciduca Carlo Ludovico, fratello dell’imperatore. La scelta del luogo cadde sul passeggio di Sant’Andrea, per avere a disposizione un’area più ampia fu necessario interrare un vasto tratto di fondo marino, venne costruita una sponda murata ed un moletto per l’attracco delle imbarcazioni. Il progetto del complesso fu elaborato dall’architetto Giovanni Berlam con la collaborazione del figlio Ruggero, dell’architetto Giovanni Righetti assistito da altri nomi importanti.
C’erano ventinove padiglioni, il principale in stile lombardesco aveva una lunghezza di 325 metri, in corrispondenza al moletto c’era il padiglione della Marina che ospitava la sezione della Bosnia. Fra i due si ergeva riccamente adornato il padiglione imperiale. Si susseguivano l’acquario, il padiglione croato, il ristorante Dreher e il caffè Pitschen. Non mancava una casermetta con le guardie. In posizione più elevata, si allineava l’esposizione agraria, il restaurant Reininghaus, il capannone del fioricoltore Perotti, l’esposizione ferriera, quella delle botti ed una csárda, ossia un’osteria ungherese. Occupava la scarpata un grande padiglione classicheggiante, che ospitava il museo orientale e quello di arti e mestieri. Sulla sinistra c’era il restaurant Pilsen ed il padiglione degli zuccheri mentre lungo l’attuale via Romolo Gessi, si trovavano i capannoni con il restaurant Schreiner, il Puntigam, l’osteria Canova, la cantina d’assaggio e in fondo il padiglione cementi e il caffè bosniaco. Il complesso era fornito di servizi igienici, chioschi per la vendita di tabacchi, giornali e fiori, il tutto illuminato da fanali a gas. Per passare agevolmente da uno all’altro dei ripiani, lungo le scarpate vennero aperti dei vialetti con piazzole dotate da panchine che possiamo vedere ancora oggi. Venne creata anche una grotta artificiale. I visitatori potevano arrivare con un servizio di giardiniere, con una regolare linea di tram a cavalli, oltre che con i vaporetti che attraccavano al moletto.
Dalle 250 persone invitate, molte rifiutarono di organizzare una mostra di prodotti triestini.
Il 1° agosto 1882 la manifestazione fu inaugurata alla presenza dell’arciduca Ludovico, tutta la città venne illuminata a festa, seguirono giorni di cerimonie ricevimenti e musiche. Nel contempo si moltiplicarono le sommosse e gli attentati, alcuni espositori non sentendosi sicuri volevano abbandonare l’esposizione, che comunque era poco frequentata. L’imperatore Francesco Giuseppe, con la consorte Elisabetta ed i principi ereditari, per favorire l’esposizione annunciarono la loro presenza. Fu preparata una grande accoglienza: con bande, case decorate, navi pavesate, archi trionfali, il giorno seguente l’imperatore era atteso a Sant’Andrea per una splendida festa d’accoglienza a bordo della Berenice, nave del barone Morpurgo, si sospettò di un attentato sulla stessa nave all’insaputa barone, non si seppe se le voci furono vere o meno, per sicurezza i sovrani non parteciparono. Le autorità erano allertate, sembrava che fossero poste bombe sulla strada ferrata, all’esposizione, nelle barche. L’imperatore se ne andò sdegnato per l’ostilità che gli venne dimostrata e non ritornò mai più nella nostra città.
Sunto tratto da “San Vito” di Fabio Zubini

Catalogo dell’Esposizione Agricolo – Industriale di Sant’Andrea – 1882

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Catalogo dell'Esposizione Agricolo - Industriale di Sant'Andrea - 1882 - Collezione‎ Iure Barac‎ 


Nel 1882 in occasione del quinto centenario della dedizione di Trieste all’Austria, il governo ebbe intenzione di organizzare un’importante Esposizione Agricolo-Industriale a Trieste. Erano gli anni dell’irredentismo italiano, in città si attivano le manifestazioni patriottiche. il Consiglio comunale per evitare attriti votò a favore dell’esposizione tra i fischi del pubblico presente.
Il podestà Riccardo Bazzoni rifiutò di presiedere il comitato organizzativo, ne assunse il patronato l’arciduca Carlo Ludovico, fratello dell’imperatore. La scelta del luogo cadde sul passeggio di Sant’Andrea, per avere a disposizione un’area più ampia fu necessario interrare un vasto tratto di fondo marino, venne costruita una sponda murata ed un moletto per l’attracco delle imbarcazioni. Il progetto del complesso fu elaborato dall’architetto Giovanni Berlam con la collaborazione del figlio Ruggero, dell’architetto Giovanni Righetti assistito da altri nomi importanti.
C’erano ventinove padiglioni, il principale in stile lombardesco aveva una lunghezza di 325 metri, in corrispondenza al moletto c’era il padiglione della Marina che ospitava la sezione della Bosnia. Fra i due si ergeva riccamente adornato il padiglione imperiale. Si susseguivano l’acquario, il padiglione croato, il ristorante Dreher e il caffè Pitschen. Non mancava una casermetta con le guardie. In posizione più elevata, si allineava l’esposizione agraria, il restaurant Reininghaus, il capannone del fioricoltore Perotti, l’esposizione ferriera, quella delle botti ed una csárda, ossia un’osteria ungherese. Occupava la scarpata un grande padiglione classicheggiante, che ospitava il museo orientale e quello di arti e mestieri. Sulla sinistra c’era il restaurant Pilsen ed il padiglione degli zuccheri mentre lungo l’attuale via Romolo Gessi, si trovavano i capannoni con il restaurant Schreiner, il Puntigam, l’osteria Canova, la cantina d’assaggio e in fondo il padiglione cementi e il caffè bosniaco. Il complesso era fornito di servizi igienici, chioschi per la vendita di tabacchi, giornali e fiori, il tutto illuminato da fanali a gas. Per passare agevolmente da uno all’altro dei ripiani, lungo le scarpate vennero aperti dei vialetti con piazzole dotate da panchine che possiamo vedere ancora oggi. Venne creata anche una grotta artificiale. I visitatori potevano arrivare con un servizio di giardiniere, con una regolare linea di tram a cavalli, oltre che con i vaporetti che attraccavano al moletto.
Dalle 250 persone invitate, molte rifiutarono di organizzare una mostra di prodotti triestini.
Il 1° agosto 1882 la manifestazione fu inaugurata alla presenza dell’arciduca Ludovico, tutta la città venne illuminata a festa, seguirono giorni di cerimonie ricevimenti e musiche. Nel contempo si moltiplicarono le sommosse e gli attentati, alcuni espositori non sentendosi sicuri volevano abbandonare l’esposizione, che comunque era poco frequentata. L’imperatore Francesco Giuseppe, con la consorte Elisabetta ed i principi ereditari, per favorire l’esposizione annunciarono la loro presenza. Fu preparata una grande accoglienza: con bande, case decorate, navi pavesate, archi trionfali, il giorno seguente l’imperatore era atteso a Sant’Andrea per una splendida festa d’accoglienza a bordo della Berenice, nave del barone Morpurgo, si sospettò di un attentato sulla stessa nave all’insaputa barone, non si seppe se le voci furono vere o meno, per sicurezza i sovrani non parteciparono. Le autorità erano allertate, sembrava che fossero poste bombe sulla strada ferrata, all’esposizione, nelle barche. L’imperatore se ne andò sdegnato per l’ostilità che gli venne dimostrata e non ritornò mai più nella nostra città.
Sunto tratto da “San Vito” di Fabio Zubini

Esposizione Agricolo-Industriale di Sant’Andrea – 1882

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Esposizione Agricolo - Industriale di Sant'Andrea - 1882 - Archivi MCSA


Nel 1882 in occasione del quinto centenario della dedizione di Trieste all’Austria, il governo ebbe intenzione di organizzare un’importante Esposizione Agricolo-Industriale a Trieste. Erano gli anni dell’irredentismo italiano, in città si attivano le manifestazioni patriottiche. il Consiglio comunale per evitare attriti votò a favore dell’esposizione tra i fischi del pubblico presente.
Il podestà Riccardo Bazzoni rifiutò di presiedere il comitato organizzativo, ne assunse il patronato l’arciduca Carlo Ludovico, fratello dell’imperatore. La scelta del luogo cadde sul passeggio di Sant’Andrea, per avere a disposizione un’area più ampia fu necessario interrare un vasto tratto di fondo marino, venne costruita una sponda murata ed un moletto per l’attracco delle imbarcazioni. Il progetto del complesso fu elaborato dall’architetto Giovanni Berlam con la collaborazione del figlio Ruggero, dell’architetto Giovanni Righetti assistito da altri nomi importanti.
C’erano ventinove padiglioni, il principale in stile lombardesco aveva una lunghezza di 325 metri, in corrispondenza al moletto c’era il padiglione della Marina che ospitava la sezione della Bosnia. Fra i due si ergeva riccamente adornato il padiglione imperiale. Si susseguivano l’acquario, il padiglione croato, il ristorante Dreher e il caffè Pitschen. Non mancava una casermetta con le guardie. In posizione più elevata, si allineava l’esposizione agraria, il restaurant Reininghaus, il capannone del fioricoltore Perotti, l’esposizione ferriera, quella delle botti ed una csárda, ossia un’osteria ungherese. Occupava la scarpata un grande padiglione classicheggiante, che ospitava il museo orientale e quello di arti e mestieri. Sulla sinistra c’era il restaurant Pilsen ed il padiglione degli zuccheri mentre lungo l’attuale via Romolo Gessi, si trovavano i capannoni con il restaurant Schreiner, il Puntigam, l’osteria Canova, la cantina d’assaggio e in fondo il padiglione cementi e il caffè bosniaco. Il complesso era fornito di servizi igienici, chioschi per la vendita di tabacchi, giornali e fiori, il tutto illuminato da fanali a gas. Per passare agevolmente da uno all’altro dei ripiani, lungo le scarpate vennero aperti dei vialetti con piazzole dotate da panchine che possiamo vedere ancora oggi. Venne creata anche una grotta artificiale. I visitatori potevano arrivare con un servizio di giardiniere, con una regolare linea di tram a cavalli, oltre che con i vaporetti che attraccavano al moletto.
Dalle 250 persone invitate, molte rifiutarono di organizzare una mostra di prodotti triestini.
Il 1° agosto 1882 la manifestazione fu inaugurata alla presenza dell’arciduca Ludovico, tutta la città venne illuminata a festa, seguirono giorni di cerimonie ricevimenti e musiche. Nel contempo si moltiplicarono le sommosse e gli attentati, alcuni espositori non sentendosi sicuri volevano abbandonare l’esposizione, che comunque era poco frequentata. L’imperatore Francesco Giuseppe, con la consorte Elisabetta ed i principi ereditari, per favorire l’esposizione annunciarono la loro presenza. Fu preparata una grande accoglienza: con bande, case decorate, navi pavesate, archi trionfali, il giorno seguente l’imperatore era atteso a Sant’Andrea per una splendida festa d’accoglienza a bordo della Berenice, nave del barone Morpurgo, si sospettò di un attentato sulla stessa nave all’insaputa barone, non si seppe se le voci furono vere o meno, per sicurezza i sovrani non parteciparono. Le autorità erano allertate, sembrava che fossero poste bombe sulla strada ferrata, all’esposizione, nelle barche. L’imperatore se ne andò sdegnato per l’ostilità che gli venne dimostrata e non ritornò mai più nella nostra città.
Sunto tratto da “San Vito” di Fabio Zubini

Trieste. Domenica 20 marzo 1921. Si proclama l’annessione

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Trieste, Domenica 20 marzo 1921. Si proclama l'annessione.
A Trieste si proclama solennemente l'annessione della Venezia Giulia all'Italia. Sono presenti le massime autorità dello Stato. Il re Vittorio Emanuele, impossibilitato a venire, manda un fervido saluto augurale. Collezione Dino Cafagna