Trieste: Barcola. La Mula de Trieste.

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Trieste: Barcola. La Mula de Trieste.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Barcola. La Mula de Trieste.
La “Mula de Trieste” del 2005, scultura realizzata dallo scultore Nino Spagnoli (1920-2005),

Trieste. Il porticciolo di Cedas.

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Trieste. Il porticciolo di Cedas.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste. Il porticciolo di Cedas.
Il porticciolo di Cedas ha origini romane: era più ampio dell’attuale e poteva ospitare non meno di 60 legni minori. E’ stato costruito sopra ad un antico molo romano, ora scomparso, ma molto ben descritto da Ireneo della Croce, storico triestino del XVII secolo, e da Pietro Kandler, studioso ottocentesco. A monte del porticciolo attuale furono ritrovati alcuni resti di una villa risalente alla seconda metà del secondo secolo d.C. Tutta la zona divenne più tardi proprietà della famiglia Conti che dal luogo trasse nel 1650 il suo predicato nobiliare. La loro villa, ora di proprietà Janesich, fu particolarmente cara a Giusto Conti per la particolare salubrità che egli attribuiva al luogo, rimasto indenne dal contagio durante le epidemie di colera che infierirono a Trieste nel 1836, 1849 e 1855. Tre cippi, ancora esistenti, testimoniano con altrettante epigrafi la sua gratitudine. In prossimità della villa sorgeva nell’800 la batteria di cannoni di Cedas.
Aveva un corpo di guardia fisso ospitato nella robusta casa in arenaria ubicata all’altezza del porto, che venne donato alla città nel 1885 come testimonia una lapide murata all’estremità del suo braccio maggiore.

Alexander Kircher (Trieste, 1867 – Berlino, 1939). Pittore e illustratore di marine e paesaggi

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 "Veduta di Trieste", datato (18)'97, olio su tela, cm. 45 x 60. Già Stadion Casa d'Aste

 

Alexander Kircher (Trieste, 1867 – Berlino, 1939). Pittore e illustratore di marine e paesaggi.
Nato a Trieste nel 1867, Kircher ha studiato pittura all’Accademia di Berlino (1888), sotto la guida diHans Gude e Hermann Eschke, dedicandosi fin dall’inizio ai soggetti di marina. E’ stato uno dei pittori ufficiali delle navi della Marina da guerra austro-ungarica e un eccellente pittore di vedute, a firma Alex. Kircher. Alla fine della guerra ha lasciato Trieste e si è trasferito a Dresda, continuando a dipingere navi della Marina da guerra tedesca. La Città di Rovigno gli ha dedicato una sala Museo dove sono esposte 12 sue opere.

Giovanni Zangrando, Veduta del golfo di Trieste

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Giovanni Zangrando, Veduta del golfo di Trieste
Il noto pittore triestino Giovanni Zangrando (1867-1941) era un uomo che chiacchierava volentieri, che amava la barzelletta: il vero tipo della simpatica «macia» triestina, antitesi dell’artista tormentato. “Dipingendo canta”, ricordava un suo contemporaneo, e se non canta osserva sornione, con sigaro in bocca, il paesaggio da cogliere o la modella da ritrarre. Socievole e di compagnia, nel 1905, insieme al collega Guido Grimani inaugura una scuola di pittura a Trieste, precisamente al primo piano dell’allora Corsia Stadion (oggi via Battisti) n. 20. Zangrando vi insegnava la figura e la natura morta, Grimani il paesaggio. Il sodalizio si concluse forzatamente nel 1914, allo scoppio del primo conflitto bellico. Alla loro scuola si formarono alcuni giovani poi distintisi nell’arte pittorica, quali Arturo Nathan, Giannino Marchig ed Eugenio Finazzer Flori. (Daniele D’Anza)