Piazza Grande o meglio Piazza san Pietro attorno al 1820

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Piazza san Pietro nel 1820 circa.
a sinistra la chiesa di san Pietro, demolita a fine Ottocento.Al suo posto, palazzo Modello. e dietro la Dogana vecchia, dove oggi c’è il Tergesteo. La fila di edifici stretta e lunga in alto verrà inglobata nel Municipio di fine Ottocento, la A sta per la cancelleria del governo, la B è la Loggia – ricordata dagli attuali archi sotto il Municipio e difatti dietro c’è la stretta via della Loggia. Casa Jovovich è sempre al suo posto anche se adesso la chiamano casa Pitteri e c’è sotto il Despar. I due circoli al centro dovrebbero essere la fontana e la colonna di Carlo VI
Attaccata a san Pietro la casa di Nicolò Stratti che diventerà palazzo Stratti e gli Specchi, e davanti il teatro Vecchio o teatro san Pietro, che fu pure sede del Comune, e fu demolito anch’esso.
Poi ci sono le carceri, con un cortile ed un deposito.. la Locanda Grande che occupava parte della piazza e fra le carceri e la locanda la torre del Porto. Oltre la quale via dell’orologio che esiste tuttora- in parte e che ora sbocca a metà dell’attuale piazza.
Dopo via dell’orologio, che per anni tagliò la piazza con le rotaie del tram, viene il mandracchio, il porto riparato e protetto. Quello che viene ricordato dalle lucine blu per terra per ricordare che c’era il mare. Su cui, dopo interrato, sorse un effimero giardino. A sinistra il primo palazzo governatoriale, più piccolo dell’attuale e la cui facciata principale era su piazza del teatro, che si vede a sinistra . Il molo che proteggeva il mandracchio aveva una batteria di artiglieria ed una punta che rimase visibile dopo l’interramento, fino all’allargamento delle rive .

Si tratta della piazza, che , ingrandita, diventerà Piazza Unità e poi Piazza Unità d’Italia

 

Fonti: Celli Tognon e altri: la piazza nella città moderna, Rutteri : Trieste spunti dal suo passato, Zubini. Cittavecchia

Trieste: Riva del Mandracchio 4. Savoia Excelsior Palace.

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Il palazzo sorge sul sito occupato fino agli inizi del Novecento dagli edifici della Sanità e del Governo Marittimo, trasferiti rispettivamente presso la Lanterna e nell’area di Sant’Andrea. Risale al 1841 il primitivo progetto di costruzione del teatro Ferdinandeo, poi non concretizzato, sull’area di Riva Mandracchio, creata dalle opere settecentesche di imbonimento del tratto di mare antistante. Fu costruito solo tra il 1910 ed il 1912 su progetto, datato 6 luglio 1910, dell’architetto viennese Leopoldo Fiedler. La realizzazione del palazzo viene affidata alla Società di Costruzioni Union, seguita da Giuseppe Hinnel. Le fondamenta furono gettate dall’impresa Ways Wastermann e Cie di Graz, utilizzando il sistema Zublin attraverso l’inserimento a pressione nel terreno di 800 pali in cemento armato.
L’Hôtel Excelsior di proprietà della Prima Società Austriaca d’Alberghi fu inaugurato il 22 giugno 1911, anche se non ancora ultimato.
L’albergo sarà completato con la collocazione alla sommità della facciata delle statue di Nettuno e della Città di Trieste, opera dello scultore Ambrogio Pirovano impiegato nella “fabbrica e vendita di pietra e marmi artificiali”. Tra il 1915 ed il 1918 risalgono i progetti per la costruzione di due verande sulla facciata principale. Nel 1924 furono apportate delle modifiche in facciata per garantire l’accesso al Caffè Savoia, affacciato su Via Mercato Vecchio.
Negli anni Cinquanta saranno sistemati gli spazi destinati al Cinema Savoia e alla taverna su Via Luigi Cadorna. Diversi interventi interessano, poi, l’edificio tra gli anni Sessanta e Settanta, compresa la ristrutturazione generale degli impianti. Al pianoterra vengono create sale riunioni e nuovi ambienti come indicato dai progetti del 1990 e del 1993. L’albergo, dotato di 250 stanze e arredato con diversi stili, dal Luigi XIV all’americano moderno, ha ospitato la sede dell’alta ufficialità austriaca, e durante gli ultimi anni di guerra ospitò un comando truppa e un ospedale militare. Nel 1927 l’Hôtel assumerà il nome di Savoia e nel 1942 di Savoia Excelsior Palace. Nel 1949 sull’edificio vengono realizzati lavori di ripristino a causa dei danni provocati dalle cannonate sparate dalle navi tedesche del maggio 1945. Chiuso nel 1970 per ristrutturazione, l’albergo riapre nell’agosto del 1976. L’edificio ha ospitato fino al 2005 lo Starhotel Savoia Excelsior, albergo a quattro stelle, dotato di 155 camere, una trentina di appartamenti-residence e un ristorante al pianoterra. Ultimamente l’edificio è stato nuovamente ristrutturato.(da: biblioteche.comune.trieste)

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Il palazzo sorge sul sito occupato fino agli inizi del Novecento dagli edifici della Sanità e del Governo Marittimo, trasferiti rispettivamente presso la Lanterna e nell’area di Sant’Andrea. Risale al 1841 il primitivo progetto di costruzione del teatro Ferdinandeo, poi non concretizzato, sull’area di Riva Mandracchio, creata dalle opere settecentesche di imbonimento del tratto di mare antistante. Fu costruito solo tra il 1910 ed il 1912 su progetto, datato 6 luglio 1910, dell’architetto viennese Leopoldo Fiedler. La realizzazione del palazzo viene affidata alla Società di Costruzioni Union, seguita da Giuseppe Hinnel. Le fondamenta furono gettate dall’impresa Ways Wastermann e Cie di Graz, utilizzando il sistema Zublin attraverso l’inserimento a pressione nel terreno di 800 pali in cemento armato.
L’Hôtel Excelsior di proprietà della Prima Società Austriaca d’Alberghi fu inaugurato il 22 giugno 1911, anche se non ancora ultimato.
L’albergo sarà completato con la collocazione alla sommità della facciata delle statue di Nettuno e della Città di Trieste, opera dello scultore Ambrogio Pirovano impiegato nella “fabbrica e vendita di pietra e marmi artificiali”. Tra il 1915 ed il 1918 risalgono i progetti per la costruzione di due verande sulla facciata principale. Nel 1924 furono apportate delle modifiche in facciata per garantire l’accesso al Caffè Savoia, affacciato su Via Mercato Vecchio.
Negli anni Cinquanta saranno sistemati gli spazi destinati al Cinema Savoia e alla taverna su Via Luigi Cadorna. Diversi interventi interessano, poi, l’edificio tra gli anni Sessanta e Settanta, compresa la ristrutturazione generale degli impianti. Al pianoterra vengono create sale riunioni e nuovi ambienti come indicato dai progetti del 1990 e del 1993. L’albergo, dotato di 250 stanze e arredato con diversi stili, dal Luigi XIV all’americano moderno, ha ospitato la sede dell’alta ufficialità austriaca, e durante gli ultimi anni di guerra ospitò un comando truppa e un ospedale militare. Nel 1927 l’Hôtel assumerà il nome di Savoia e nel 1942 di Savoia Excelsior Palace. Nel 1949 sull’edificio vengono realizzati lavori di ripristino a causa dei danni provocati dalle cannonate sparate dalle navi tedesche del maggio 1945. Chiuso nel 1970 per ristrutturazione, l’albergo riapre nell’agosto del 1976. L’edificio ha ospitato fino al 2005 lo Starhotel Savoia Excelsior, albergo a quattro stelle, dotato di 155 camere, una trentina di appartamenti-residence e un ristorante al pianoterra. Ultimamente l’edificio è stato nuovamente ristrutturato.(da: biblioteche.comune.trieste)

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L’Hôtel Excelsior di proprietà della Prima Società Austriaca d’Alberghi fu inaugurato il 22 giugno 1911, anche se non ancora ultimato.
L’albergo sarà completato con la collocazione alla sommità della facciata delle statue di Nettuno e della Città di Trieste, opera dello scultore Ambrogio Pirovano impiegato nella “fabbrica e vendita di pietra e marmi artificiali”. Tra il 1915 ed il 1918 risalgono i progetti per la costruzione di due verande sulla facciata principale. Nel 1924 furono apportate delle modifiche in facciata per garantire l’accesso al Caffè Savoia, affacciato su Via Mercato Vecchio.
Negli anni Cinquanta saranno sistemati gli spazi destinati al Cinema Savoia e alla taverna su Via Luigi Cadorna. Diversi interventi interessano, poi, l’edificio tra gli anni Sessanta e Settanta, compresa la ristrutturazione generale degli impianti. Al pianoterra vengono create sale riunioni e nuovi ambienti come indicato dai progetti del 1990 e del 1993. L’albergo, dotato di 250 stanze e arredato con diversi stili, dal Luigi XIV all’americano moderno, ha ospitato la sede dell’alta ufficialità austriaca, e durante gli ultimi anni di guerra ospitò un comando truppa e un ospedale militare. Nel 1927 l’Hôtel assumerà il nome di Savoia e nel 1942 di Savoia Excelsior Palace. Nel 1949 sull’edificio vengono realizzati lavori di ripristino a causa dei danni provocati dalle cannonate sparate dalle navi tedesche del maggio 1945. Chiuso nel 1970 per ristrutturazione, l’albergo riapre nell’agosto del 1976. L’edificio ha ospitato fino al 2005 lo Starhotel Savoia Excelsior, albergo a quattro stelle, dotato di 155 camere, una trentina di appartamenti-residence e un ristorante al pianoterra. Ultimamente l’edificio è stato nuovamente ristrutturato.(da: biblioteche.comune.trieste)

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L’albergo sarà completato con la collocazione alla sommità della facciata delle statue di Nettuno e della Città di Trieste, opera dello scultore Ambrogio Pirovano impiegato nella “fabbrica e vendita di pietra e marmi artificiali”. Tra il 1915 ed il 1918 risalgono i progetti per la costruzione di due verande sulla facciata principale. Nel 1924 furono apportate delle modifiche in facciata per garantire l’accesso al Caffè Savoia, affacciato su Via Mercato Vecchio.
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Trieste – Riva Carciotti, attuale Riva III Novembre

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Trieste, Riva Carciotti, dal 3 novembre 1918 «Riva III novembre»                


Trieste, riva Carciotti, dal 3 novembre 1918 «riva III novembre», a ricordo dello sbarco dei bersaglieri a Trieste, con l’annessione di Trieste all’Italia.
Sulla destra la chiesa della Comunità Greco-Orientale, dedicata alla S.S. Trinità e a San Nicolò; proseguendo il palazzo già sede dell’Hotel et de la Ville, restaurato nel 1932 sotto la direzione dall’architetto Pulitzer Finali, nel 1955 dall’architetto Rutter, e negli anni 1984-1985 riadattato a sede della Banca Popolare di Novara.
Spingendosi ancora verso piazza della Libertà, al civico 13, prima del Gran Canale, troviamo l’edificio neoclassico Carciotti, eretto dall’architetto Matteo Pertsch per il commerciante Demetrio Carciotti, nei primi anni dell’Ottocento.
Già sede degli uffici dell’Imperial Regio Governo Marittimo, poi della Capitaneria di Porto, ora posto in vendita, attende un nuovo destino.

Trieste, 1910 – Albergo Excelsior Palace in costruzione

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1910 - lavori in corso per la costruzione dell'albergo Excelsior Palace - Architetto viennese Ladislaus Fiedler. Post di Giancarla Scubini

Hotel Obelisque di Daneu Andrea (1870)

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Probabilmente la più vecchia fotografia che ritrae l’Hotel Obelisque di Daneu Andrea (1870), che ovviamente porta questo nome per l’obelisco eretto dall’altra parte della strada, nel 1839, per onorare l’apertura della Strada Nuova per Opicina. Questa strada era frequentata da numerose carrozze e diligenze provenienti da Trieste, che dovevano fermarsi per ristorarsi e far riposare i cavalli, presso la stazione di posta, nella quale si trovava la locanda gestita dai Daneu. Per molti secoli Opicina è stata isolata da Trieste e dal suo porto; dopo l’avvento del Porto Franco ci fu la necessità di collegare le due località con una Strada Nuova. (Dino Cafagna)